00:00 25 Febbraio 2005

Che caratteristiche avrà l’irruzione di aria fredda in arrivo?

Analizziamo più approfonditamente i fattori che porteranno alla nascita della configurazione barica prevista.

L’espresso artico è partito, l’aria gelida ha infatti cominciato la sua corsa verso il Mediterraneo ed i Balcani, intenzionata a lasciare il segno perlomeno su gran parte del nord e del centro Italia.

Ma da dove trae origine la massa d’aria in arrivo? Dalla Siberia settentrionale, dove negli ultimi giorni si è stabilito un profondo vortice gelido, che ha portato le temperature a toccare in alcune zone i -30°C; va sottolineato il fatto che la traiettoria prevista dell’aria fredda si ripete molto raramente nel corso dell’inverno, ma d’altra parte l’anticiclone delle Azzorre (ancora in vacanza fra l’Islanda e la Groenlandia) dalla sua posizione non può che pilotare la massa d’aria proprio verso sud-ovest, in direzione della Scandinavia prima e del resto dell’Europa poi.

Ma quanto è fredda l’aria siberiana in questo periodo? Abbiamo già sottolineato i valori al suolo che si raggiungono in zona (fino a -30°C), tuttavia in questo caso non stiamo trattando una classica irruzione continentale fredda strutturata solo nei bassi strati atmosferici; anzi stavolta la presenza del Vortice sulla Siberia favorirà l’alimentazione della colata gelida anche alle alte quote, fino a 7-9 km di altezza.

Insomma l’Europa sta per vivere uno scorcio d’inverno estremamente rigido per il periodo; in particolare Polonia, Slovacchia, Germania, Austria, Alpi ed Appennino centro-settentrionale potranno vedere la colonnina di mercurio sfondare tranquillamente il muro dei -10°C nei primi giorni della prossima settimana.

Il freddo durerà a lungo? I venti di Bora e Grecale si attenueranno nella giornata di martedì prossimo, ma il freddo persisterà almeno fino a giovedì, quando addirittura sull’Europa si affaccerà una nuova perturbazione da nord (stavolta seguita da aria leggermente meno fredda), che, a seconda della traiettoria seguita, potrebbe portare nuove nevicate su diverse zone.

E’ comunque ancora presto per seguire i movimenti della perturbazione dei primi giorni di marzo; conviene infatti concentrarsi sulla previsione fino a mercoledì, per la fase più acuta del gelo.
Autore : Lorenzo Catania