00:00 18 Settembre 2015

CALDO FOLLE su medio-basso Adriatico e Sicilia: come mai?

La persistenza di una vasta circolazione di bassa pressione sui settori occidentali del continente, ha originato un aumento particolarmente eclatante della temperatura che è stato in grado di coinvolgere quasi tutto il nostro Paese, espandendosi persino alle regioni del nord. Ecco quali sono stati gli elementi che hanno portato alla realizzazione di un episodio così tardivo ed intenso di calura. Uno sguardo anche all'evoluzione futura.

Come mai un caldo così intenso ormai giunti nel cuore dell’autunno meteorologico?

L’origine primaria di qualsiasi evento atmosferico si verifichi in un determinato territorio, dipende strettamente sia dall’orografia locale, sia da come quest’ultima reagisce/interferisce con quella che è la circolazione generale dell’atmosfera. Nel nostro caso bisogna scomodare innanzitutto la latitudine e l’intensità raggiunta dalla circolazione di bassa pressione sull’Europa occidentale che in questi giorni ha toccato il ragguardevole valore di 970Hpa, occupando una porzione geografica particolarmente meridionale e di conseguenza coinvolgendo con le sue spire l’intera Penisola Iberica, la Francia e parte dell’Italia. Da questo primissimo evento ne è scaturito un flusso molto teso di correnti meridionali che hanno coinvolto il bacino del Mediterraneo, sferzando il nostro Paese per diverse giornate consecutive.

Compressione adiabatica; cos’è e quali conseguenze porta sulla temperatura?

Il forte aumento termico verificatosi in queste giornate, è riuscito ad espandersi su di un territorio molto vasto, risultando particolarmente sensibile su tutte le nostre regioni italiane. In questo frangente, oltre all’aumento intrinseco della temperatura portato dalla massa d’aria calda, abbiamo potuto constatare le conseguenze di un altro importante fenomeno atmosferico…

Trattasi della famigerata “compressione adiabatica”, quest’ultima altro non è che il surriscaldamento dell’aria indotto da una ventilazione che, scavalcando un rilievo montuoso, scende a valle subendo un aumento termico di circa 1°C ogni 100 metri di discesa. La stessa massa d’aria nella sua risalita tende invece a perdere 0.6°C ogni 100 metri. Pertanto la massa d’aria nella sua discesa acquista del calore in più. Questo fenomeno è ulteriormente enfatizzato quando si verifica in un contesto anticiclonico così come si è verificato ieri sulle nostre regioni di mezzogiorno. In gergo questo fenomeno prende anche il nome di "vento di caduta", risultandone particolarmente esposte le coste settentrionali della Sicilia ed i versanti adriatici.

Uno sguardo all’immediato futuro: giunti a questo punto della storia, cosa dovremo aspettarci?

Con la giornata odierna, venerdì 18 settembre, l’onda calda africana tende ad attenuarsi abbastanza velocemente partendo dalle regioni settentrionali. La depressione sull’Europa occidentale tende infatti ad attenuarsi, spingendosi nel contempo verso i settori centrali del continente e ponendo così la parola fine al flusso di correnti calde sul Mediterraneo centrale. 

Vi proponiamo qui di seguito una lista dei valori termici più eclatanti registrati sull’Italia durante il picco massimo di calura. 

Il primato dei 40°C spetta a Chieti e Pescara, 39°C a Termoli, 37°C ad Ancona e Pescara, 36°C a Lecce. 35°C a Frosinone, Salerno, Rimini, Perugia e Forlì. Infine 34°C registrati a Roma, Napoli, Crotone e Latina. Valori elevati anche sulle regioni settentrionali con punte anche superiori i +30°C sull’Emilia Romagna. 

Autore : William Demasi