La perturbazione del prossimo fine settimana non riuscirà ad aprire definitivamente la strada del Mediterraneo ad altre sue simili; infatti essa una volta arrivata sull’Italia tenderà a perdere gradualmente energia a causa della chiusura dei “rifornimenti” di aria fredda dall’Europa settentrionale.
Ma allora cosa succederà in seguito? Fra lunedì e martedì il sistema frontale che seguiamo da diversi giorni tenderà a scivolare verso lo Ionio e l’Egeo, lasciandosi dietro qualche strascico di nubi e precipitazioni, specialmente sulle nostre regioni meridionali; intanto un moderato impulso di aria artica transiterà sull’Europa orientale, senza riuscire ad essere agganciato dalla depressione, che ne avrebbe invece assoluto bisogno per sopravvivere.
Adesso però bisogna tornare nuovamente ad osservare la situazione al di là dell’Atlantico, in particolare sul Canada; nelle zone più settentrionali del continente americano infatti la temperatura raggiunge ancora livelli da brivido a tutte le quote, sfiorando i –40°C al suolo in alcune zone.
Questo ha già innescato marcate ondulazioni della corrente a getto polare nel cuore degli States; di conseguenza fra le altre cose, entro pochi giorni avremo consistenti avvezioni di aria calda verso le coste del Pacifico ed anche marcate irruzioni di aria fredda sugli stati centro-orientali degli U.S.A.
Tali onde si trasferiranno gradualmente verso est, in pieno Atlantico, seguendo la circolazione generale dell’atmosfera e generando un robusto anticiclone dinamico fra mercoledì e giovedì prossimo poco ad ovest del Regno Unito.
Come sempre la presenza di una struttura di alta pressione sviluppata con asse principale da nord a sud in quella posizione tende a provocare irruzioni di aria artica marittima verso l’Europa centrale e parte del Mediterraneo; in effetti l’evoluzione seguirà perfettamente questo trend, tanto che venerdì prossimo una massa di aria molto fredda in quota (relativamente alla stagione) verrà pilotata dalla Scandinavia verso i Balcani e probabilmente anche verso le nostre regioni, in particolare quelle adriatiche.
Ci dobbiamo quindi preparare a nuove nevicate a quote basse sull’Appennino centro-meridionale? Chi andrà al meteoraduno a Norcia il 5 aprile prossimo troverà la neve? Tornerà il freddo pungente alla sera ed al mattino? Non possiamo ancora darvi delle risposte certe; l’unica conclusione che possiamo trarre da un simile comportamento dell’atmosfera è il fatto seguente: il tempo continuerà a rimanere generalmente secco su gran parte delle regioni settentrionali italiane.
Per eventuali novità o conferme comunque vi rimandiamo agli articoli previsionali che verranno proposti nei prossimi giorni.