00:00 31 Marzo 2010

BOSCHI mette in guardia sul Marsili, MeteoLive aveva dato voce ad un geologo già nel 2006

Un geologo di Roma aveva sensibilizzato i lettori di MeteoLive nel 2006 sui rischi legati ad un'eruzione del vulcano sottomarino Marsili.

Si parla finalmente di Marsili, grazie ad una dichiarazione del Prof.Boschi. Il Marsili, il vulcano sottomarino più imponente d’Europa, fa paura. Per Boschi “l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili”. La camera magmatica sarebbe di grosse dimensioni e l’eruzione potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Boschi non è per nulla rassicurante.

MeteoLive aveva messo in guardia già diversi anni fa sui potenziali rischi di una rovinosa eruzione del Marsili, con conseguente sviluppo di tremendi Tsunami.

Aveva anche dato la parola ad un geologo romano, Dario Belegni, di cui riproponiamo la lettera aperta:

“Sono Dario Belegni, un geologo di Roma e vi scrivo a proposito di valutazioni tecniche e di informazione scentifica sui media riguardo i pericoli da Tsunami: ritengo che sia opportuno che si cominci a parlare anche dei possibili rischi di Tsunami nel Mediterraneo generati da frane sottomarine ed eruzioni vulcaniche

A tal proposito l’esistenza del vulcano attivo Marsili si sa da tempo che è un pericolo potenziale e reale sul fondo del Tirreno proprio di fronte alle nostre coste; una testimonianza della potenza di tali fenomeni sono le tracce tuttora riscontrabili sul terreno dello Tsunami abbattutosi in epoca preistorica sulle coste e l’entroterra del sud della sardegna. Peraltro tali fenomeni sono ancora più “silenziosi” del terremoto sottomarino che è comunque rilevabile anche a lunga distanza.

Credo che come al solito l’informazione in TV e sui giornali sia sempre “confezionata” per non raccontare allo spettatore ciò che potrebbe risultare scomodo; cioè sapere che ad esempio riguardo al vulcano Marsili, un gigante in piena attività che si innalza di 3.000 metri dal fondo del Tirreno meridionale, a metà strada tra Salerno e Cefalù, arrivando fino a -500 metri, lungo 65 chilometri, largo 40 e con un volume di 1.600 metri cubi., non ci siano ne monitoraggi con boe ondametriche, ne sistemi di preavviso sulle spiagge frontiste di Campania, Calabria, Eolie, Sardegna, Sicilia.

Solo Stromboli, che conosco, ha da due anni un sistema di preavviso per le frane che si generano sul versante della “sciara del fuoco”.

Io non so se il CNR stia completando gli studi sul vulcano in oggetto (mi pare che però purtroppo ogni anno diminuiscano i fondi…), ma credo che chi si occupa della nostra protezione non debba e non possa ignorare il problema magari sottovalutandolo; in fondo impiantare un sistema di monitoraggio dell’area costerebbe allo stato al massimo 1-2 milioni di euro e ne varrebbe la pena, credo.

Caro Dario, forse qualcosa si è mosso.
Autore : Report di Alessio Grosso