00:00 3 Ottobre 2009

Autunno a singhiozzo

Tra strani anticipi e false partenze, la stagione attuale non sembra voler prendere il via. Piogge e fresco estremamente rateizzati, ma con tassi a volte esagerati, come nell’ultimo caso di Messina. Ora nuova fase anticiclonica in vista, con caratteristiche e durata piuttosto anomale.

L’autunno che non c’è, eppure c’è. Il fresco latita, il sole spadroneggia; eppure qua e là i nubifragi sentenziano che la nuova stagione è in piena attività. Le isole maggiori e gran parte del sud sono stati ultimamente martoriati dalla pioggia e da fenomeni seriamente autunnali. Prima era toccato al nord-ovest e quindi anche al nord-est.

L’impressione generale è questa parcellizzazione della fenomenologia; non un’invasione a tappeto, ma blitz organizzati degni di una guerra lampo. Le precipitazioni si concentrano in pochi giorni, spesso su valori localmente abbondanti , quasi da colmare i deficit estivi; ma poi sole e caldo a go go.

Si parla di tropicalizzazione, di estremizzazione, segni inequivocabili di un riscaldamento in atto, anche nel nostro Mediterraneo, sempre meno nostro e via via più africano. Ma da quelle parti dell’Africa non piove così, non è mai piovuto così, se non quest’anno (vedere il caso della Tunisia di qualche giorno fa).

Il problema è più che altro di natura barica, solo accessoriamente termica. La risposta infatti risiede nella persistenza di un indefesso anticiclone a cavallo dell’Europa centro-occidentale. Un anticiclone dalle mille risorse e dalla vite infinite, apportatore di sole e cieli sereni da Gibilterra alla Manica, da Finisterre alle Alpi.

Un mostro nutrito dal sud, e spalleggiato dall’ovest, dove ancora persiste un lago freddo in pieno Atlantico. Lo stesso che avrebbe mortificato l’estate inglese e scandinava; lo stesso che sembra sia deciso a manipolare il nostro autunno.

Quando l’alta pressione si fa da parte, e lo fa con molta parsimonia, lascia scorrere solo fugaci gocce fredde, alcune delle quali stazionano poi nel basso Mediterraneo per alcuni giorni, nutrite dal caldo e umido respiro marino. Non una saccatura, non una perturbazione organizzata; e l’autunno va a farsi benedire.

La prossima settimana, dopo l’esaurimento della circolazione instabile ancora presente sullo Jonio, l’alta pressione si estenderà a tutta la penisola e gran parte dell’Europa meridionale, complice anche un modesto contributo africano.

Sole, cielo in gran parte sereno e qualche accenno di caldo fuori stagione, specie su isole maggiori e regioni tirreniche, saranno in auge almeno fino alle soglie del prossimo week-end, alla faccia del calendario e della statistica che, in questa prima decade di ottobre, vedrebbe le prime umide e piovose irruzioni atlantiche della stagione.

Il mare seguiterà a rimanere caldo, l’alta pressione difficile da scardinare, ma da nord premono freddo e condizioni perturbate. Appena il castello dell’alta pressione cederà, potrebbe scapparci una maxi-rata dell’autunno. Quando? È ancora presto per dirlo, ma appena i mari del nord si raffredderanno adeguatamente, lo scarto termico con il vicino Atlantico sarà appianato e il vortice polare meno titubante, allora autunno sarà. Seguite gli aggiornamenti.
Autore : Giuseppe Tito