00:00 29 Maggio 2012

Attività solare in crisi, gli scienziati ci vedono un altro Minimo di Maunder

Il dato è stato pubblicato durante una conferenza all'American Astronomical Society (AAS) in Las Cruces, New Mexico. A quando eventuali impatti sul nostro clima?

La notizia è di quella fa farcfi star freschi in tutti i sensi: gli scienziati questa volta ci credono, un recente studio condotto sull’attività solare fa tornare alla mente addirittura il Minimo di Maunder.

 

Ma cos’è questo minimo di Maunder? "Qualcosa di grosso", penserà qualcuno. In effetti si tratta di un periodo lungo circa 70 anni tra il 1600 e il 1700, durante il quale l’attività solare si è attestata ai minimi livelli, tanto da causare una significativa flessione delle temperature globali del Pianeta. Ci troviamo di fronte dunque anche questa volta alla possibilità di nuovi cambiamenti climatici?

Ecco dove volevamo arrivare. Come conseguenza del Minimo di Maunder sulla Terra si verificò quella che è ben nota come Piccola Età Glaciale, che raggiunse il suo apice intorno alla metà dell’800. La cosa sorprendente è che, esattamente come accadde per il suddetto minimo, la produzione di macchie da parte del Sole agli inizi del nuovo secolo è diminuita improvvisamente a partire dal 2008, quando si è passati dal ciclo numero 23, quello più intenso, al 24, l’attuale decisamente blando (vedi figura allegata).

Tra i due cicli ecco il classico minimo di attività solare, minimo che però ancora oggi infatti non è del tutto sorpassato e che sembra ora addirittura proiettato in avanti per altri dieci anni. Per venire a noi: dobbiamo aspettarci qualche sostanziale cambiamento a livello climatico globale?

La risposta è affermativa, anche se non ci risulta al momento possibile calcolare esattamente l’entità del raffreddamento. In verità alcuni cambiamenti ci sono già stati, con il cosiddetto Global Warming che ha improvvisato una decisa frenata, soprattutto dal 2008, contravvenendo alla salita delle temperature senza riserve paventata dagli scienziati affiliati all’IPCC. Si è notata anche una certa modifica della circolazione generale dell’atmosfera. Il global warming dunque sarebbe tutto farina dell’attività solare?

Secondo la nostra ben nota posizione, corroborata e supportata dai numerosi studi in proposito e in diversi casi divergenti da quelli divulgati dall’IPCC stesso, l’attività solare incide sulle temperature terrestri per una buona parte. Le conseguenze del Minimo di Maunder sopra descritte ne sono una prova. E la frenata dell’attuale riscaldamento globale una riprova?. 

Occorre ora analizzare però altri dati: solitamente i minimi solari prolungati non sono solo caratterizzati dalla quasi totale assenza di attività maculare ma anche da una certa espansione della massa solare con minore emissione di energia complessiva. Ebbene le rilevazioni effettuate dagli scienziati hanno riscontrato un mutamento del cosiddetto "jet solare" tale da far supporre una minore emissione totale di flussi energetici almeno fino al 2022.

Insomma, una eccezionale occasione di studio e una indiscutibile prova nel quantificare l’impatto dell’attività solare sul clima terrestre, sicuramente utile per ritoccare, se non per ricalcolare da zero gli scenari proposti dalle cassandre del clima che già vedevano un Pianeta arroventato dall’Uomo, senza neanche considerare l’eterna e sicuramente determinante ciclica naturale.

Intanto aggiorniamo la situazione allo stato attuale con il grafico sotto che ci mostra il nuovo calo a picco dei flussi energetici solari, pur con alcune macchie attive sulla sua superficie (immagine sopra).

Autore : Luca Angelini