00:00 6 Novembre 2006

Attività solare e Riscaldamento Globale: IMPORTANTI NOVITA’!

Nuovi risultati di ricerca confermano che l'attuale attività solare è notevolmente aumentata nell'ultimo secolo.

Si susseguono ormai da tempo conferme e smentite sulla possibilità di un aumento dell’attività solare degli ultimi decenni.

Come è ormai noto, parte del mondo scientifico ritiene che l’attività della nostra Stella non sia variata negli ultimi decenni a tal punto da contribuire alle attuali fluttuazioni climatiche terrestri verso il caldo, ma molti studi e recenti risultati di ricerca conducono invece a conclusioni ben diverse e più articolate.

Nuove ed importanti indizi, sulla possibilità che l’attuale attività solare sia notevolmente più intensa, rispetto agli ultimi due secoli e mezzo, giungono dall’analisi di alcuni frammenti meteorici, giunti sulla Terra.

I risultati di ricerca, condotti dalla Dottoressa Carla Taricco dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Torino,
recentemente pubblicati su Astronomy and Astrophysics Letters, hanno confermato che l’attività solare si è fortemente intensificata nel ventesimo secolo, con picchi nelle ultime decadi. I ricercatori, coordinati da Ilya Usoskin dell’università finlandese di Oulu, hanno misurato la concentrazione dell’isotopo radioattivo titanio 44, presente in 19 meteoriti cadute sulla Terra nell’arco di 240 anni.

Questo isotopo, hanno spiegato gli esperti, si genera nelle meteoriti in conseguenza della diretta interazione con i raggi cosmici del Sole
nello spazio interplanetario. Al momento dell’impatto meteorico, la produzione di titanio 44 cessa e dall’analisi del campione si può determinare l’attività solare presente fino a quel momento. Secondo gli esperti, lo studio di questo isotopo, permette di ricostruire la passata attività solare senza le influenze di fenomeni terrestri. La maggior parte degli isotopi di altri elementi rilevabili nelle meteoriti o in campioni rinvenuti sulla Terra, infatti, è influenzata dai processi terrestri, relativi al campo magnetico e agli agenti atmosferici.

La variazione di tale flusso energetico, potrebbero determinare consistenti cambiamenti climatici sull’intero Pianeta. A confermare tale ipotesi sono le variazioni climatiche avvenute in tempi storici recenti e lontani, come la Piccola era Glaciale, quando periodi freddi su tutto il continente europeo coincidevano con una bassissima attività solare, individuata da un’assenza di macchie solari visibili sulla superficie della nostra Stella. Importanti documenti storici, relativi ad un periodo freddo per l’Europa e per l’intero emisfero boreale, riguardano il famoso minimo di Maunder: tra il 1645 e il 1715 il numero totale di macchie solari osservate era inferiore a quello che oggi normalmente si raggiunge in un solo anno di attività.

A questo punto abbiamo un’altra conferma sulla possibilità che l’attuale riscaldamento globale non sia essenzialmente di origine antropica, ma piuttosto un surplus energetico solare, con le tempistiche e retroazioni del caso. Come sosteniamo ormai da anni
non mettiamo in discussione l’inquinamento antropico e l’eccessivo sfruttamento del Pianeta, con i Paesi in via di sviluppo, pronti a ripercorrere e commettere i nostri errori e nefandezze del passato, immettendo enormi quantità di sostanze inquinanti nell’atmosfera e nell’idrosfera, senza il minimo rispetto per l’ambiente.

Non c’è alcun dubbio che allo stato attuale, l’Umanità si stia “impegnando seriamente” ad inquinare la biosfera e l’atmosfera terrestre mettendo a repentaglio la nostra stessa salute, modificando talvolta anche i microclimi metropolitani, ma credo sia azzardato ed eccessivo, sostenere che l’uomo sia capace di modificare il clima su scala planetaria.
Autore : Luca Savorani