00:00 7 Marzo 2014

Attenzione: per colpa del global warming farà un freddo cane, e le assicurazioni ci marciano

Lo scorso gennaio la Casa Bianca mercoledì diffuse via internet un video per comunicare alla gente che l'inverno polare del nord America non rappresenta una frenata del global warming, ma al contrario ne confermerebbe la correttezza scientifica. Intanto le Compagnie Assicurative aumentano i premi di polizza sugli eventi atmosferici più rapidamente di quanto aumentino questi ultimi.

Troppo allarmismo sul clima e le assicurazioni ci marciano.  Ad affermarlo è nientemeno che il magnate Sir Warren Buffett, il “Mago di Omaha”, icona dell’imprenditoria progressista americana, uno che di fenomeni estremi se ne intende, avendo investito per anni e in diversi mercati nel settore delle assicurazioni con il suo fondo Berkshire Hathaway.

Dati assicurativi alla mano, prosegue Buffet in una recente intervista rilasciata a Cnbc, il presunto aumento di eventi estremi finora è stato praticamente ininfluente rispetto al passato. Se fosse vero, per esempio, che gli uragani siano oggi più frequenti che in passato, essi avrebbero avuto evidenti conseguenze sul mercato delle polizze. Quanto meno avrebbero dovuto mettere in difficoltà gli assicuratori, costretti a risarcire danni dai costi sempre più insostenibili. Il che non è stato.

L’effetto dirompente è stato invece quello generato dall’eccessivo parlare di clima, spesso anche a sproposito. Secondo il miliardario americano, si è voluta indurre nella gente l’impressione che gli eventi meteorologici estremi degli ultimi dieci-venti anni siano diventati la regola e non l’eccezione. Il meccanismo ha provocato un generale aumento dei premi di polizza nei confronti degli eventi atmosferici, non aumentati di pari passo, a tutto vantaggio delle Compagnie assicurative, per le quali è stato tutto profitto.

Ora, nessun singolo episodio meteorologico può provare né smentire il cambiamento climatico globale. E nemmeno basta che i singoli episodi siano sufficientemente significativi da rappresentare una tendenza, bensì, semmai, una semplice oscillazione. E quello che stiamo vivendo noi in questi anni è una semplice oscillazione climatica in un trend di salita delle temperature partito nel 1850.

Ma il 1850 ha segnato l’apice della Piccola Era Glaciale (che comprese il periodo totale tra il 1300 e il 1850), dovuta al minimo solare di Maunder (1645-1715). Da 150 le temperature globali hanno iniziato a salire ma chi può dire se la "normalità" del clima terrestre fosse quella di allora, piuttosto che quella attuale?

 

 

 

 

Autore : Luca Angelini