00:00 31 Maggio 2010

ARTICO: l’estensione si riduce ma aumenta lo spessore dei ghiacci

Se le temperature globali sono state effettivamente molto elevate nei primi quattro mesi dell’anno, sia a livello satellitare che dai dati rilevati dalla NASA, il comportamento dei ghiacci polari sta mostrando caratteristiche contraddittorie.

Quello che vedete nell’immagine è lo spessore dei ghiacci artici alla data del 27 Maggio 2010: in verde sono indicate le aree con spessore valutabile tra i 2,5 ed i 3,5 metri.
Si è spesso e ripetuto che quest’anno le temperature globali sono aumentate vertiginosamente, tanto che il britannico Meteoffice ha lanciato un allarme, secondo il quale l’anno 2010 potrebbe essere il più caldo nella storia recente.
Se le temperature globali sono state effettivamente molto elevate nei primi quattro mesi dell’anno, sia a livello satellitare che dai dati rilevati dalla NASA, il comportamento dei ghiacci polari sta mostrando caratteristiche contraddittorie.

Sappiamo che il motivo principale del riscaldamento atmosferico misurato quest’anno consiste nello sviluppo del Nino, il più intenso degli anni Duemila, e nel particolare comportamento dell’Oscillazione Artica, che contribuito a riscaldare fortemente le latitudini artiche canadesi.

 L’estensione dei ghiacci artici appare in forte riduzione, come conseguenza di questo aumento termico alle alte latitudini: attualmente siamo a livelli addirittura inferiori a quelli del 2007, l’anno in cui si raggiunse la minima estensione in assoluto nel mese di Settembre.
 Ma, ecco qui il dato in controtendenza: lo spessore dei ghiacci artici è in netto aumento rispetto a soli due anni fa, quando toccarono il minimo assoluto.
Le osservazioni della Marina Militare statunitense, mostrano come lo spessore dei ghiacci artici sia in deciso aumento rispetto allo fine di Maggio di due anni fa.
In particolare, il ghiaccio con oltre due metri di spessore, occupa il 75% della superficie ghiacciata, contro il 47% di due anni fa, mentre quello con spessore superiore ai tre metri è pari a 28% della superficie totale, contro il 18% della fine di Maggio del 2008.
Si tratta di un recupero davvero significativo in tempi di Global Warming, e rappresenta una garanzia di maggiore stabilità del ghiaccio artico nell’affrontare la prossima calda Estate.
Ricordiamo inoltre che mentre lo spessore dei ghiacci artici è correlato principalmente con la temperatura, l’estensione dei ghiacci marini dipende da altre cause, come la direzione dei venti dominanti e le variazioni locali delle correnti oceaniche.

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Autore : Giovan Battista Mazzoni