Anticicloni in posizione anomala: tra SICCITA’ e ALLUVIONI
Siccità e alluvioni sono spesso i due volti della stessa medaglia, ovvero un blocco della circolazione atmosferica indotto da un forte anticiclone.
Le alte pressioni sono masse d’aria stabile in cui prevalgono i moti discendenti che dissolvono qualsiasi sistema nuvoloso. Queste gigantesche bolle di stabilità hanno in genere scarsa mobilità e possono sostare su una determinata area per molti giorni o settimane.
Quando un forte anticiclone si dispone lungo i meridiani, si parla convenzionalmente di situazione di blocco. Tali situazioni si ripercuotono quasi sempre sul tempo a scala locale determinando la persistenza di alcuni fenomeni.
Se le alte pressioni si distribuissero solo lungo i paralleli, il normale fluire delle correnti aeree (da ovest verso est) determinerebbe la classica variabilità che spesso contraddistingue il clima delle medie latitudini. I passaggi perturbati si alternerebbero a momenti soleggiati; le precipitazioni sarebbero anche intense, ma scarsamente persistenti e seguite da pause soleggiate più o meno lunghe. Persino i periodi di bel tempo sarebbero limitati a qualche giorno, seguiti poi da nuove nubi e piogge.
La natura, tuttavia, non è mai scontata e spesso si diverte a posizionare le alte pressioni lungo i meridiani. Quando succede ciò, la componente di moto ovest-est dei sistemi nuvolosi risulta trascurabile. Ecco spiegata la persistenza dei fenomeni che possono causare piogge alluvionali o siccità a seconda dei casi.
In Italia le situazioni di blocco più frequenti sono sostanzialmente due: la prima vede un’alta pressione distesa dal Mediterraneo centrale fino alla Russia e una profonda depressione ad ovest del continente (figura 1).
Questa situazione attiva correnti caldo umide da SUD che determinano piogge intense e persistenti, soprattutto al nord e sul versante tirrenico. Le alluvioni di Genova, quelle del Piemonte e di Firenze sono state causate da situazioni di blocco di questo tipo.
La seconda opzione contempla la presenza di una bassa pressione sulla Scandinavia e una dorsale di alta pressione estesa dalla Penisola Iberica verso la Francia, oltre al bacino occidentale del Mediterraneo e il Vicino Atlantico (figura 2).
La figura di alta devia le perturbazioni atlantiche prima verso nord e poi verso sud in direzione delle Alpi. La nostra Penisola può rimanere a secco per mesi con una situazione del genere, specie se questa congiuntura barica si realizza nel periodo invernale. Le più grandi siccità che hanno colpito l’Italia, specie il centro-nord, sono state causate da situazioni del genere.
Autore : Paolo Bonino