00:00 10 Ottobre 2017

ANTICICLONE: un problema tutto nostro, a quando una TREGUA?

Qualsiasi cosa succeda sull'Artico non basta mai per influenzare in modo deciso il tempo del Mediterraneo se l'anticiclone non si decide a smobilitare.

Possiamo avere anche la configurazione barica più bella del mondo, ma da un meccanismo inceppato non potremmo che trarne conseguenze miserrime.
Il vortice polare potrebbe anche decidere di trovare nuove ed inusuali posizioni per dare una mano al Mediterraneo, ma se l’anticiclone non dovesse collaborare, uscendo per una volta di scena, o spostando il suo grosso nasone più ad ovest o più ad est per noi non cambierebbe nulla.

Guardate le due mappe che vi ho postato qui a fianco: la prima è attesa per mercoledì 18 ottobre e si nota chiaramente che il vortice polare non è affatto compatto ma presenta un intruso: un anticiclone più o meno all’altezza delle Terre di Francesco Giuseppe e il core del vortice polare risulterebbe sbilanciato sul Canada.

Sull’Italia che ci sia o non ci sia un vortice polare compatto in questo momento cambia poco, ma l’anticiclone fisiologicamente andrebbe un po’ a mollare la presa, spostandosi un po’ verso est e nel contempo indebolendosi. Da ovest si farebbe avanti una timida saccatura atlantica. Non è molto, ma è tutto ciò che possiamo chiedere ad una simile configurazione.

Nella seconda mappa si nota addirittura un ricompattamento del vortice polare e una sua tendenza ad ovalizzarsi, siamo a giovedì 26 ottobre: la posizione del ramo del vortice polare in uscita dal Canada per noi sarebbe favorevole, l’anticiclone addirittura si perderebbe a "flirtare" con la East Coast americana, ma sarebbe sufficiente per dire: tra poco arriva la pioggia seria???

No!
Perché dall’area subtropicale potrebbe arrivare un altro sgradito omaggio anticiclonico partorito da un affondo troppo occidentale di quella saccatura, pronto a disturbare questo progetto.

Cosa voglio dire? Che la circolazione polare ha perso "fluidità" nei movimenti e la circolazione subtropicale sta assumendo una piega ben più importante rispetto a quanto abbiamo sempre pensato e letto sui libri di testo.

Inoltre la regia del tempo italico non parte necessariamente dal Polo, ma deriva in molti frangenti, da spinte inopportune e non richieste di masse d’aria sempre più calde in risalita dal nord Africa, in ogni stagione o quasi. (Trascurando in questa sede l’incidenza del VPS, vortice polare stratosferico, e dei suoi pre-condizionamenti)

Ed è l’anomalia che rende spesso inaffidabili le carte, non preparate a "leggere" simili eventi! E la possibile, ma non unica, spiegazione è che fa globalmente più caldo…

 

Autore : Alessio Grosso