00:00 22 Marzo 2007

Anomalia termica negativa longeva sull’Italia e sul Mediterraneo Centrale

Dopo sei mesi di temperature quasi costantemente oltre la media del periodo, finalmente abbiamo a che fare con un trend negativo che per durata ed intensità non vedevamo da agosto 2006.

Di brevi parentesi fredde, in quest’ultimo semestre freddo, seppur poche, ne abbiamo avute. Si è trattato però di brevi episodi, da considerarsi marginali se incastrati nella cornice di una stagione che ha vissuto su di un unico grande comune denominatore: il caldo fuori stagione.

Momenti, sprazzi di un inverno che abbiamo visto col lanternino e che solo in quota (e non sempre) ha mantenuto forme e colori tipici della veste che gli compete.

Adesso, col mese di marzo in odor di chiusura e con la primavera astronomica già matura (quella meteorologica è già iniziata da un pezzo!), stiamo vivendo invece un trend piuttosto freddo: temperature basse, instabilità perturbata e neve abbondante come raramente se ne era vista finora su Alpi Orientali e Appennino tutto, fino a bassa quota, a tratti anche in collina.

Segno di un qualcosa che è cambiato nello scacchiere barico in sede europea. E che adesso fa fatica a rientrare nella posizione di partenza. Motivo per cui ci trascineremo per giorni e giorni questa instabilità latente, accompagnta da temperature che si manterranno decisamente basse per il periodo.

A proposito di temperature, è bene notare come il trend negativo che è iniziato con questa settimana risulti il più longevo da agosto a questa parte. Erano infatti sette mesi che, su tutto lo Stivale e con le dovute proporzioni, non si registravano valori inferiori alla noma di almeno 3-4°C per una settimana consecutiva!

Ed è curioso notare come questo trend non si limiti solo all’Italia, ma si estenda anche a tutto il bacino del Mediterraneo Centrale, abbracciando anche molti Paesi del Nord Africa e buona parte del’Europa meridionale. Il che dimostra che l’anomalia termica negativa è in atto su vasta scala, così come su vasta scala (ancora più vasta!) si era materializzata quella positiva delle settimane scorse.

Le prospettive adesso vanno verso un graduale ritorno a valori più consoni per il periodo. Ma si tratterà di una tendenza lenta a maturare, con la colonnina di mercurio che, almeno fino alla fine del mese, seppur per pochi gradi, si manterrà sotto la norma. Tutto questo perché la ferita barica aperta in sede mediterranea dal nocciolo depressionario tenderà a colmarsi in loco, anziché evolvere verso altri lidi. In pratica, il freddo rimarrà “incastrato” e tenderà prima a “scaricarsi” al suolo con le ultime precipitazioni, per poi “scaldarsi” gradualmente col trascorrere dei giorni.

Contemporaneamente, l’azione stabilizzante dell’anticiclone scandinavo, complice il forte soleggiamento, farà lievitare le temperature sul nord Europa, che si attesteranno di diversi gradi oltre la media: è l’altra faccia del freddo sull’Italia.
Autore : Emanuele Latini