00:00 15 Dicembre 2016

Analisi modello europeo: NEVE sull’Appennino centro-meridionale e poi anche al nord?

Modello europeo decisamente interessante nella sua evoluzione. Cogliamone i punti salienti.

Capitolo alta pressione: la figura stabilizzante non uscirà completamente dalla scena italiana almeno per tutto il week-end. Di conseguenza fino all’inizio della settimana prossima non aspettiamoci grossi sconvolgimenti barici sul nostro Paese.

Il dopo invece è tutto da vivere; la stagione invernale mostrerà finalmente segni di vitalità, sia dal punto di vista termico che fenomenologico.

Ad aprire le danze sarà una depressione che già nel week-end tenderà ad approfondirsi sulle Baleari. Tra lunedì 19 e martedì 20 dicembre la figura di maltempo inizierà a muoversi verso levante, mettendo sotto piogge intense le Isole e le regioni meridionali.

Da notare il temporaneo richiamo di correnti calde sciroccali che non consentirà ancora nevicate a quote interessanti sul nostro Appennino. Ancora incerto un eventuale coinvolgimento del settentrione, che andrà appurato con le prossime emissioni.

Tra mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre lo spostamento ulteriore della depressione verso levante catturerà l’aria fredda presente sull’est europeo, scaraventandola con forti venti da nord-est in direzione della nostra Penisola.

In questo frangente il nord Italia avrà freddo secco, mentre il centro-sud vedrà la neve a quote collinari in Appennino, specie in prossimità del medio-basso Adriatico.

Il freddo tenderà a depositarsi ovunque nella giornata di venerdì 23, complice un calo della ventilazione e una maggiore serenità del cielo.

E dopo? Beh, il modello nostrano disegna finalmente una situazione nevosa per il nord Italia, anche se a distanze temporali impervie.

Sembra difatti probabile che dopo il freddo non seguirà il solito "spanciamento" dell’alta pressione. Una perturbazione atlantica potrebbe farsi largo da ovest e coinvolgere il settentrione proprio nella notte di Natale con neve a quote alquanto basse.

Gli appassionati di neve non ci mettano su il cuore; ripetiamo che si tratta di una tendenza a lungo termine che andrà rivisitata con le prossime emissioni. La cosa importante è che l’inverno dia segni di vitalità, dopo un inizio davvero sotto tono.

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Autore : Paolo Bonino