00:00 4 Marzo 2014

Analisi della sera col colpo di scena: l’aria fredda potrebbe vincere il braccio di ferro con l’alta pressione

L'ultima corsa del modello americano taglia le gambe all'alta pressione e anche quella del modello inglese vede l'ingerenza di una circolazione depressionaria di rimbalzo dall'est Europa.

ANALISI della situazione attuale: tra un campo di alta pressione presente sulla Russia e uno sull’Atlantico antistante il Portogallo, si infila un canale di bassa pressione entro il quale scorre il flusso perturbato principale. L’ultima perturbazione associata a tale flusso ha scavato un minimo di pressione sulla nostra Penisola, il quale insisterà alcuni giorni quasi stazionario, salvo poi retrocedere verso ovest in direzione dell’Italia poco prima della metà del mese, riducendo la finestra di bel tempo proposta dall’alta pressione delle Azzorre.

 

L’analisi di questa sera, soprattutto dopo tutto il lavoro della giornata, ha qualcosa di clamoroso. A conferma di quanto osservato qualche giorno fa, a riguardo delle alte pressioni che, disegnate nelle ipotesi a lungo termine,  vengono ultimamente quasi sempre smentite poi poco prima dell’evento, anche in questo caso vediamo un’alta pressione sfumare al soffio di una depressione.

Questa volta l’Atlantico centra poco, mentre salgono le quotazioni di una sorta di retromarcia proposta da un vortice depressionario che avrebbe dovuto affondare sull’Europa dell’est. E pensare che quel vortice lo abbiamo adesso sopra al testa proprio noi, acavallo del nostro centro-sud. 

Qual’è dunque la novità di questa sera? La novità, proposta a sorpresa quasi in parallelo sia dal modello americano che da quello inglese nelle loro ultime corse della giornata, vedono un braccio di ferro tra l’alta pressione delle Azzorre, che tenta di guadagnare latitudine verso l’ovest del Vecchio Continente e un vortice di bassa pressione che, ora sull’Italia, tenderà a spostare lentamente il suo centro d’azione tra l’Egeo e il mar Nero.

Ma qualcosa andrà storto, tant’è che, sempre secondo le ultimissime analisi, che tra l’altro trovano un discreto supporto anche in chiave probabilistica, l’alta pressione potrebbe finire per interessare solo il nord e parte del centro tra il 7 e il 10 marzo, con soli tre giorni contati di bel tempo.

E al sud neanche quelli, dato che il vortice suddetto, insisterà in pianta stabile iniziando a richiamare aria via via più fredda dall’Europa dell’est. Tra il 12 e il 15 marzo poi il vortice avrà un sussulto che lo respingerà al mittente, dunque verso il Mediterraneo centrale e l’Italia, con il diaframma anticiclonico costretto a risalire verso le Isole Britanniche.

La manovra potrebbe risultare determinante anche nel dare un nuovo assetto al flusso perturbato atlantico, che così si ritroverebbe la strada sbarrata verso il Mediterraneo e l’Italia. Che sia un principio di svolta da parte della nuova stagione?

 

Autore : Luca Angelini