00:00 13 Dicembre 2013

Alta pressione e Natale: crepe, crolli o ristrutturazioni?

Nella fase pre-natalizia gli interventi di ristrutturazione risulteranno assai probabili, ma sotto Natale e durante le feste il tempo potrebbe cambiare in modo più netto.

Carta emisferica a 5500m, il pallino rosso indica la posizione dell’Italia per chi non riuscisse a cogliere la disposizione dei Continenti.

L’anticiclone non è e forse non sarà più quel MOSTRO di potenza che abbiamo ammirato nei giorni scorsi, ma non mollerà facilmente l’osso.
 Crepe, scricchiolii, saranno con buona probabilità rappezzati da domenica 15 sino a mercoledì 18, poi ancora, ma più faticosamente, tra giovedì 19 e sabato 21, quando una perturbazione tenterà comunque in tutti i modi di raggiungere almeno il settentrione, ma con esiti davvero appesi ad un filo.

Indubbiamente osservando le carte dell’emisfero nord a 5500m di quota risulta davvero impressionante la compattezza del vortice polare, ma si evidenzia anche un certo sbilanciamento delle masse fredde verso il cuore degli States ad ondate intermittenti. Questa modulazione di onde finirà probabilmente per propagarsi anche all’Europa durante il periodo natalizio, congiuntamente ad un graduale abbassamento del flusso zonale atlantico.

Ecco perchè riteniamo piuttosto probabile un cambiamento del tempo abbastanza significativo proprio durante i giorni di festa con alternanza di correnti da nord-ovest e da sud-ovest, inserite almeno inizialmente in un flusso occidentale, che potrebbe però meridionalizzarsi sempre più con il passare dei giorni.

Sarebbe davvero l’inizio di una svolta importante nello stato del tempo, che condizionerebbe il tempo almeno sino all’Epifania, anche SE nella situazione attuale pensare ad un crollo del genere dell’anticiclone è francamente prematuro.

Si tratterebbe comunque di una via d’uscita che riporterebbe la stagione sui binari della normalità, senza che ancora intervengano quei potenziali grossi riscaldamenti stratosferici in sede polare, in grado di smembrare il vortice polare in sede troposferica e di disperdere parte del freddo verso le basse latitudini, cosa che normalmente avviene tra gennaio e febbraio, pur senza coinvolgere necessariamente l’Europa e dunque l’Italia.

La stagione attuale però non parrebbe deputata ad evoluzione di freddo severo, come abbiamo ricordato già nel pezzo sulla QBO qui:
https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/la-qbo-e-l-inverno-quello-che-non-tutti-sanno-/44174/

In ogni caso la costanza con cui il modello americano propone da giorni l’affondo semi-perturbato natalizio fa ben sperare per un ritorno a quella dinamicità atmosferica da tanti auspicata.

 

Autore : Alessio Grosso