A Livigno, alta Valtellina, Lombardia, le vacanze natalizie stanno per finire ma ci penserà la giornata dell'Epifania a far tornare il sorriso a bambini e turisti ormai pronti a fare le valige.
In paese domani compariranno improvvisamente dei piccoli diavoletti, bambini determinatissimi accompagnati da uno slittino e da uno scatolone in cui posare i gentili omaggi dei commercianti livignesi.
Per tutta la giornata tutti i bambini di Livigno, ed anche altri infiltrati "stranieri" (che però vengono subito individuati e non ricevono nulla), girano per il paese con molta pazienza entrando in tutti i negozi ripetendo la fatidica frase: BUONDI, GHIBINET!
Al commerciante non resta altro che offrire generosamente caramelle o un altro genere di doni, purchè offra, altrimenti tutti sapranno che l'ottico di via Saroch o la boutique di via Dala Gesa non hanno versato l'obolo e i genitori dei bambini se li segneranno sul libro nero.
In altre parole "dolcetto o scherzetto?". Altro che Befana con la calza e i soldi di cioccolato, qui si fa sul serio.
Non ci credete? Dovreste osservare con quanta disinvoltura e sicumera i bambini entrano negli esercizi commerciali.
Non chiedeteci però da dove derivi l'epressione dialettale, dovreste bussare ad una baita, trovare qualche anziano saggio del luogo e farvi spiegare tutto.
Insomma ancora una volta Livigno si distingue: un paese gelido con i suoi -20°C molto frequenti, km di negozi, baite incantate, una valle dispersa tra le montagne, panorami spettacolari, un piccolo Tibet da sogno...