00:00 14 Novembre 2006

A GRANDE RICHIESTA: quello che NON sapete sull’ambiente e NON vi dicono

Ve lo riproponiamo a causa delle numerose richieste dei lettori. Un lavoro di ricostruzione di Alessio Grosso.

Controinformazione sull’ambiente…
I catastrofisti stanno calcando la mano. Si rendono conto che non ci sono altre vie che quella di terrorizzare la popolazione per influire sulle scelte politiche ambientali. Bellissimo investire sulle energie alternative, l’esempio tedesco dei pannelli solari è senz’altro da seguire in un Paese solare come l’Italia, le macchine ibride sono già sul mercato, il ritorno al nucleare diventerà una necessità, il solare termodinamico di Rubbia è stato scartato ma presto potrebbe tornare alla ribalta.

Eppure tutto va sempre male e quando ci sono gli scienziati come Maracchi che dicono “che è tutta colpa dell’uomo” senza nemmeno porsi il dubbio che il clima stia seguendo un ciclo naturale, si capisce che ormai è un gioco al massacro e che esiste un piano per far credere ciò che non è: “noi siamo cattivi”.

E siccome siamo cattivi dobbiamo pagare più tasse: dunque quando tutti con molti sacrifici avremo acquistato una macchina con motore Euro 4, meno di un anno dopo scopriremo che inquinava da pazzi e dovremo comprare il nuovissimo e pulitissimo Euro 5.

E’ davvero una deriva preoccupante quella climatica: il tempo non può più fare nulla senza essere accusato di “pazzia”.

Non c’è stato UN SOLO URAGANO nel Golfo del Messico nel 2006 e nessuno ne parla, in Antartide la calotta si è estesa ed è silenzio su tutta la linea.

Il riscaldamento globale negli ultimi 150 anni è stato solo di un grado (anche meno per alcuni), per molti secoli abbiamo viaggiato a temperature superiori a quelle attuali e l’uomo non inquinava.

Paradossalmente molti dicono: ci scalderemo, si estingueranno molte specie animali, l’ecosistema ne sarà sconvolto, ma contemporaneamente ci dicono che il riscaldamento potrebbe portarci verso una glaciazione. Allora viene da chiedersi: è del freddo o del caldo che dovremmo preoccuparci?

Negli anni 70 si pensava che l’aumento della concentrazione di anidride portasse verso il freddo e si tracciavano gli stessi scenari nefasti: agricoltura in crisi nel nord Europa, in Canada, negli States, grandi sprechi di energia per il riscaldamento, specie a rischio.

Il punto allora qual è? Che qualunque cosa succeda SIAMO A RISCHIO e il principio di precauzione viene equiparato al principio di prevenzione che prevede l’utilizzo di mezzi finalizzati alla rimozione di un rischio scientificamente accertato, mentre il principio di precauzione avrebbe solo lo scopo di fornire elementi per un intervento di base nel momento in cui la scienza non è in grado di dare risposte CERTE su rischi gravi per la comunità.

Così tale principio è stato trasformato in PRECAUZIONE MEDIATICA, cioè strumento di interessi politici, spalleggiati dai media, e non una vera preoccupazione per la nostra salute.

Va respinta l’impostazione ideologica che mette l’uomo sul banco degli imputati, dobbiamo smetterla di farci del male, di porre la natura su un piano superiore a noi e di autoflagellarci.

Queste urla mediatiche corrono il rischio di abbassare ulteriormente il livello di preparazione scientifica e la capacità di critica della popolazione.
Ci stanno facendo il LAVAGGIO del CERVELLO.

Pensate solo a cosa è accaduto per la clorazione delle acque: come sapete è sufficiente gettare una piccola quantità di ipoclorito nell’acqua per mantenerle pure. Improvvisamente negli anni 90 si sparse la voce che la reazione chimica con l’acqua avrebbe potuto provocare l’insorgenza di tumori.
Nel 91 l’OMS pubblicò un rapporto che smentiva categoricamente questa possibilità ma in nome del principio di precauzione il governo del Perù decise di sospendere la clorazione. Risultato: 10.000 morti di colera in 5 anni.

Come ho detto all’inizio sarà inevitabile tornare al nucleare perchè non è vero che il mondo lo sta abbandonando: la Svezia ha ancora le sue 11 centrali attive, in Germania sono 19 e in Ucraina metà dell’energia è ancora prodotta dalle centrali nucleari.

E noi importiamo ben il 17% dell’energia dalle centrali nucleari d’oltralpe. Certo il dramma di duemila bambini colpiti da tumore alla tiroide spaventa, ma la percentuale di rischio di un nuovo incidente come quello di Chernobyl è infinitamente più bassa di quella che corriamo ogni giorno prendendo la macchina, l’aereo, il treno e addirittura camminando per strada a piedi.

La cosa più scandalosa però riguarda l’IPCC, che prende in esame ben 40 scenari rispetto al clima del futuro. Per loro l’aumento termico da qui al 2100 sarà compreso tra 1.4 e 5°C ma gli scenari più pessimisti ipotizzano questo aumento solo ammettendo il presupposto che tutti i Paesi in via di sviluppo avranno raggiunto lo sviluppo industriale di quelli occidentali, cosa decisamente poco probabile.

Per una volta poi dobbiamo chiederci:
-ma la temperatura attuale è davvero quella MIGLIORE nella quale poter vivere?
-se solo la temperatura scendesse di un grado non sarebbe probabile un aumento della mortalità per il freddo?

Insomma: in mezzo a tanti dubbi perchè dare in pasto alla gente improbabili certezze?
L’uomo si è sempre adattato a tutte le condizioni di vita: possibile che improvvisamente sia diventato uno smidollato e abbia paura delle variazioni climatiche?
Gli animali non hanno forse fatto lo stesso?

E poi perchè nessuno considera che i cambiamenti climatici in passato sono avvenuti anche in pochi decenni con stravolgimenti così imprevedibili ed improvvisi che sembra ridicola anche solo l’idea di fare una previsione stagionale, oggi purtroppo tanto di moda…?

GIUSTO pertanto immettere meno gas serra possibile nell’atmosfera, per un principio di BUONA SALUTE, questa è la vera precauzione, assurdo invece far dipendere il mutare del clima solo dalla presenza dell’uomo e dalle sue attività, non ci vuole una scienza per capirlo ma questa è la litania che dobbiamo ascoltare ormai quasi ogni giorno.
Autore : Alessio Grosso