00:00 18 Novembre 2009

13 dicembre 2001: la grande tormenta

Ecco un'altra versione di ciò che accadde quel giorno, ricordando che non c'è miglior modo per sognare che rievocare gli eventi più belli del passato.

Credo sia meglio partire da lontano, addirittura dal 2 dicembre 2001, data che ha iniziato a far gioire i cuori e le menti di quanti aspettavano con trepidazione un segno del cambiamento, un segno concreto che segnasse con il gesso rosso sull’Europa la parola FINE al dominio anticiclonico incontrastato.

Giorno dopo giorno tutti i modelli non hanno fatto che confermare e ritoccare le caratteristiche di questa insolita ma spettacolare svolta; siamo al giorno 11 dicembre: i previsori annunciano il grande evento neve, in Tv gli speaker rassicurano e spaventano allo stesso tempo.

Unici contenti: gli appassionati.
Quatto quatto arriva il giorno fatidico: 13 dicembre 2001

Come sempre in presenza di eventi meteorologici importanti, ho scritto le mie “previsioni”(ma forse sarebbe meglio chiamarle “speranze”…)a mio rischio e pericolo, addirittura sulla lavagna della mia classe,con la felicità più grande in cuore.

Ore 8: Fisica.
Il mio sguardo perennemente orientato verso WSW in attesa di veder comparire alle mie spalle le nuvole basse e grigie del fronte russo;intanto la prof fa di tutto per impedirmi di vedere fuori, proponendoci nuove pagine da leggere, con la minaccia di mettere 4 a chi non segue.

Avrei preferito prendere 4 che rinunciare al mio intento.
Fortunatamente passa l’ora di fisica con sollievo generale,mentre da NE si sente il vento farsi più forte e freddo.

Ore 9-11: Ginnasitica
Nessun problema, sempre in bagno a rendermi conto della situazione che non cambia; mi viene un dubbio: che si sia attenuato il tutto??? Che le Alpi l’abbiano bloccato???

Non potevo sapere che all’inizio mancavano solo 130 minuti

Ore 11.10: Inglese

La prof è comprensibile, sa che la mia passione è tanta e mi lascia stare per 20 minuti presso la finestra a scrutare il cielo, che nel frattempo è diventato scuro e pesante, con nembostrati e strati in avvicinamento da ENE.

I miei compagni continuano a deridermi,perchè non vedono altro che nuvoloni grigi, ed è inutile spiegare che saranno quelli della danza bianca ormai prossima.

Ancora 70 minuti di passione.

Ore 12: Religione
Interessamento minimo e partecipazione zero: è quasi il momento…

Ore 13.10 uscita da scuola

E’ il momento: naso all’insù e occhi ben aperti; ero così distratto dal cielo uniforme e grigio che per poco sono stato evitato da uno scooter.

Nel giro di pochi minuti inizia a nevicare sotto un impetuoso Burian, che fa precipitare la temperatura in un’ora da +1,7 a -2,6°C e in calo costante.

Le raffiche sono molto forti, con punte di 47Km/h alle 13.47, e spingono i fiocchi fini ma fittissimi contro alberi spogli e abitazioni, macchine e tetti, creando in breve uno strato ghiacciato in continua crescita; appena il tempo di guardare il satellite e la carte delle temperature in Europa e via nella tormenta, con la temperatura che continua a calare in modo impressionante, senza interruzioni, con le strade disseminate di gente che lascia le proprie macchine per continuare a piedi, con i bambini che escono dalle case imbaccuccati ma contenti a tirarsi la neve in faccia come non si faceva dal 31 dicembre 1996, con gli adulti che cercano di buttare sale contro il ghiaccio, anche se contro la neve e il freddo l’uomo fa sempre brutta figura, non essendo che un tassello di questa natura padrona.

E intanto continua a nevicare…
Le strade sono senza più nessuno, ormai tutti si sono rassegnati;solo qualche temerario e forse più cosciente percorre a zig zag la strada principale, avendo le catene da neve.

Io sono in estasi, mi sento come in un paradiso fatto di neve e Burian, senza altro che il gelo e il soffio impetuoso e gelido del vento, raccolgo con la pala, amica fedele, la neve che si accumula ai lati del cortile, la compatto e mi accorgo che non faccio in tempo e le zone liberate sono di nuovo ricoperte; non mi importa se dovrò ripulirle, anzi, vorrei pulire il mio cortile dalla neve TUTTI i giorni della mia vita.

Arriva la sera, una sera strana e insolita,con la gente che si guarda stupita e attonita,attenta a non perdere il fioco rumore che produce la neve cadendo; è un bel rumore davvero.

Alle ore 20 smette la neve ma non il vento: la temperatura resta sui -5,3 e lo spessore nevoso varia dai 4 ai 12 cm a seconda dei capricci del vento.

Magnifico spettacolo.
Naturale, superbo e quasi solenne.
Ritorno in casa dopo 7 ore di permanenza all’esterno, in mezzo alla mia neve, nel mio mondo dei sogni.

Sguardo al satellite,vedo che è tutto finito, ma mi sento invaso da una gioia indescrivibile.

Qualche amico mi telefona, e con tono un pò titubante mi chiede: quando finirà?

E io rispondo: vai in giardino, guarda lo spettacolo e capirai che non finirà mai…
Autore : Andrea Costantini