00:00 25 Luglio 2018

“Paura” del CALDO ATROCE? Buone notizie ci giungono dall’ITCZ

La linea di convergenza intertropicale si mantiene nella norma. Ciò dovrebbe scongiurare "pericolose" risalite africane verso il Mediterraneo.

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato "Gobbo".

La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella seconda decade di LUGLIO. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 10 al 20 luglio. La linea gialla invece di indica come era disposto questo parametro nella decade precedente, ovvero tra l’1 e il 10 luglio.

Cosa notiamo? Rispetto agli esuberi dei primi 10 giorni di luglio c’è stato un generale ridimensionamento con il ritorno dell’ITCZ entro i ranghi della norma, se non addirittura lievemente al di sotto sull’estrema parte occidentale del Continente Nero. Un lieve sopra media permane invece sul settore centro-orientale del continente medesimo, ma non si tratta di un’oscillazione vistosa verso l’alto.

Ciò significa che l’alta pressione africana difficilmente potrà organizzare sortite bollenti verso il Mediterraneo e l’Italia, ma soprattutto verrebbe scoraggiata la formazione del temuto ANTICICLONE IBRIDO, originato dalla fusione dell’alta azzorriana e africana che l’anno scorso mise "a ferro e fuoco" la Penisola per mesi.

L’estate dovrebbe continuare nei ranghi della normalità termica e barica, senza la costruzione di mostri alto pressori in grado di trasformare la stagione estiva in un calvario bollente.

Autore : Paolo Bonino