00:00 7 Luglio 2003

Tornado in Brianza: cosa si è fatto per informare?

Nei mesi estivi il rischio di fenomeni intensi su alcune zone del nostro Paese è piuttosto elevato. Gli organi competenti dovrebbero tenerne conto, con un sistema di informazione capillare, come avviene negli Stati Uniti.

Concorezzo 7 Luglio 2003: ricordo ancora adesso il rumore quasi assordante del tornado passato a poche decine di metri da casa mia, che ha spazzato via cose e fortunatamente non persone. Sono trascorsi 2 anni da quel terribile giorno.

Anche quest’anno, dopo un lungo periodo di caldo africano, l’arrivo di una perturbazione decisamente più fresca (come Parsifal) faceva presagire fenomeni anche intensi.

Con l’arrivo, lunedì 30 giugno, di grosse nubi e di un forte vento, la preoccupazione di rivedere una scena come quella della foto mi ha fatto passare una notte insonne, nonostante il fresco.

Vedere quelle nubi grigio-scure che correvano per i cieli della Brianza mi avevano preoccupato non poco; il tutto supportato anche da notizie di possibili episodi temporaleschi di forte intensità su Alpi, Prealpi ed anche in pianura .

Fortunatamente non è successo nulla, ma le domande restano: nei prossimi giorni cosa succederà? Potrebbe scatenarsi un altro temporale con tromba d’aria annessa? Dovremo abituarci a queste situazioni meteorologiche?

Molte domande sorgono spontanee; per esempio cosa si fa per informare e non terrorizzare le persone su un possibile evento come questo? Nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei quartieri, si stanno mettendo appunto delle norme apposite per evitare danni alle persone o cose? Chi realizza o installa costruzioni mette in conto la possibilità che un giorno queste potrebbero essere solleciate da fenomeni violenti?

Sarebbe ora che queste informazioni venissero divulgate a tutti mediante i mezzi di comunicazione più seguiti come la radio e la televisione.

Auguriamoci tutti, comunque, di non assistere più a scene come queste.
Autore : Umberto Lissoni