00:00 12 Gennaio 2002

La monotonia del tempo

Negli ultimi anni la motonia del tempo e' opprimente.

Siamo di fronte ad un altro inverno monotono anche se e’ stato freddo su tutta Italia e degno al centro-sud almeno fino ad una settimana fa. Purtroppo infastidisce notevolmente la quasi certezza di svegliarsi la mattina con il sole, di vedere immagini dell’Italia sgombra da nubi che ci inviano i satelliti e di osservare carte bariche sempre con la stessa A di alta pressione a spasso per l’Europa centrale.
Sono diversi anni (salvo l’anno scorso) che in inverno il padrone dell’Europa e’ l’anticiclone.
A volte il suo dominio e’ durato fino ad Aprile inoltrato, come nel 1997. Quest’ anno non mi meraviglierei se la situazione continuasse ancora per altri due mesi circa, e peggio ancora l’autunno e’ stato siccitoso e caldo(tranne le parentesi di settembre e della prima meta’ di novembre).

A mio parere occorre sperare poco nei fronti atlantici. Bisogna, invece, sperare che l’anticiclone, come gia’ fatto nel mese scorso, salga di latitudine in modo da permettere eventualemnte una ciclogenesi sul Mediterraneo con afflusso di aria umida dai quadranti meridionali e di aria fredda da quelli orientali.

In tal modo la neve sarabbe assicurata al centro-sud ma non e’ detto che un bel minimo sul Golfo Ligure porti neve anche al nord.

Se cio’ non accadesse allora assisteremo ad una calda primavera con i soliti ma importanti acquazzoni e all’estate che si impadronisce dello stivale dagli inizi di maggio, come ormai accade da una decina di anni.

Fatto ancora piu’ grave che l’estate sara’ magari per il 90% calda e siccitosa almeno fino a settembre e soprattutto al sud.

Al Nord e sulla Toscana infatti durante il periodo estivo si verificano forti temporali con una periodicita’ di circa due-tre settimane.

Bisogna studiare a fondo il perche’ del verificarsi di queste situazioni ed eventualmente la loro prevedibilità.

Sperare che le cose cambino serve a poco, piu’ utile invece sarebbe risolve i problemi se questi si capiscono scientificamente e risolverli se l’uomo ha le capacita’ ma soprattutto la volonta’ di risolverli..
Autore : Gianluca Loffredo