00:00 7 Settembre 2004

Icone Atemporali

La sete di verità ha portato una nostra lettrice a fare scoperte curiose quanto importanti.

La sete di sapere mi ha condotto a cercare la VERITA’.
La verità, anche quando ci raggiunge, può avere diverse interpretazioni, proprio come l’identità caratteriale delle persone ha varie caratteristiche e a seconda di chi le guarda prendono maggiore o minore importanza.
Ho letto documenti, ho ascoltato esperti professionisti e la mia dilettante intuizione, ho raccolto immagini documentate e fotografie oniriche dei sogni, che ogni notte mi accompagnano in questo tortuoso cammino.

A volte, come dice un grande scrittore, gli “angeli di biblioteca” ci guidano verso la consapevolezza, ci aiutano a superare quegli ostacoli lungo il tortuoso cammino della conoscenza, che potrebbero lasciarci lì, inermi.
Ho scoperto che il complesso delle piramidi di Giza, in Egitto, fu progettato, come un’immagine dall’alto, per rappresentare la costellazione di Orione, proprio come alcuni disegni della Piana di Nazca in Perù meridionale.

La Sfinge, poi, con corpo di Leone e volto umano è rivolta verso la costellazione del Leone, così come la si sarebbe vista intorno al 10450 a.C..
In pratica, parliamo della precessione degli equinozi, ossia del fatto che ogni 26000 anni, circa, una costellazione si ricolloca esattamente nella stessa posizione rispetto al sorgere del Sole in equinozio primaverile e rispetto al nostro punto di vista (emisfero Boreale).
Tutto questo dipende non da uno spostamento reale delle stelle, bensì dal moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole.
Durante questo moto, di durata di un anno, la Terra mantiene la sua obliquità, a causa dell’inclinazione dell’asse, asta immaginaria che la percorre da nord a sud.

Bene, grazie a questa “obliquità”, il piano della sua orbita, prolungato a formare un grande cerchio nella volta celeste, prende il nome di “eclittica”.
L’obliquità della Terra è la causa dell’obliquità dell’eclittica.
Questo, determina la diversa collocazione delle stelle rispetto all’orientamento dei punti cardinali nel tempo.
Il Polo Nord 13000 anni fa puntava verso Vega, come farà ancora fra altrettanti anni, oggi punta verso la Stella Polare.
Torniamo alla Sfinge.

Sono stati fatti studi che hanno permesso di osservare attentamente la sua erosione, le cause di tale fenomeno e l’intensità.
Pare che l’erosione derivi né dal vento, né, in parte, dalla sabbia, bensì dall’ACQUA.
L’acqua che può aver rovinato la Sfinge, erodendola e, poi, lasciandola al deserto per migliaia di anni, può essere stata solo quella delle grandi inondazioni del Nilo, che accompagnarono e succedettero l’epoca dei diluvi, durante il disgelo dell’ultima glaciazione importante.
Diluvi che sono stati descritti e tramandati per via indiretta attraverso i miti provenienti da varie zone del mondo.
Questa epoca è indicata come quella dell’undicesimo secolo prima di Cristo.

La Sfinge quindi potrebbe essere stata costruita molto tempo prima del periodo dinastico degli Egizi, da una civiltà a noi sconosciuta, ma che ha lasciato traccia della sua esistenza.
Ragazzi, si parte!
Dall’Egitto andiamo su Marte!
Sono rimasta sconcertata, ho ammirato una fotografia scattata dalla Nasa grazie alla Mars Express, dove era di facile individuazione un’area del pianeta rosso con un rivolo di proporzioni amazzoniche.
Cavoli! Ho pensato allora era vero su Marte c’è l’acqua!
Dopo un attimo, però il pensiero dell’acqua è divenuto il meno spettacolare ed importante.
Ho visto un’immagine inequivocabile.
Un bellissimo DELFINO!!!

Qualcuno ha cercato, giustamente di distogliermi dalle mie convinzioni, spiegandomi, che un delfino di quelle proporzioni era paragonabile ad un’area dei nostri Appennini.
Quindi, ho provato a controllare l’aspetto emotivo e per alcuni mesi non ho più guardato quella fotografia.
Poi, ho letto un libro, una vera illuminazione, un “angelo di biblioteca” (il mio amico Aliante).
Ho capito che questo scrittore, ha raccolto testimonianze di studiosi, bistrattati dai più noti egittologi del mondo, ha, a torto o a ragione, fatto sua la convinzione che le piramidi di Giza e tutta l’area, compresa la Sfinge ed il corso del fiume Nilo, rappresenterebbero la costellazione di Orione e la prospettiva nel cielo della costellazione del Leone, durante il “Primo Tempo”, durante cioè una data approssimativa che indica il 10450 a.C.

Allora mi sono detta, ma se la Sfinge indica metaforicamente la costellazione del Leone, quell’ ipotetico pesce o delfino, scoperto furtivamente su Marte, non potrebbe indicare forse qualche costellazione?
Ho dedotto che l’unica costellazione che poteva essere rappresentata metaforicamente con un pesce, era la COSTELLAZIONE DEI PESCI.
Ho ripreso la foto.

A sinistra del pesce c’è una piramide, che si congiunge ad una strana struttura poligonale di 7 vertici, grazie a quel rivolo amazzonico, che ci mostra l’ultima riserva idrica del pianeta rosso.
Tutta questa struttura insignificante da un punto di vista grafico ad un occhio poco attento, in realtà è una pianta, che, vista dall’alto, rispecchia la COSTELLAZIONE DEI PESCI.
Le sue strutture sono effettivamente di una maestosità inaudita, sulla Terra non esistono strutture di questa portata.
Ma non è forse vero, che ai tempi del 10450 a.C, per quanto ne sappiamo noi, sulla Terra, nessuno avrebbe potuto costruire né le piramidi, né la Sfinge.

E invece qualcuno lo ha fatto!
E qualcuno lo ha fatto anche su Marte, in un’epoca precessionale riferita alla costellazione dei Pesci.
Ma perché, darsi tanta cura di costruire oggetti di tale portata?
Solo per farsi riconoscere?
O, per dire attenzione a quel tempo, noi c’eravamo, a quel tempo ora non più!
Non più per una catastrofica concomitanza di cause climatiche, geo-morfologiche, astronomiche?
Non ho la risposta.

Ci sto lavorando e non smetterò di farlo finchè il MIO TEMPO non sarà finito.
Toc!Toc!
C’è ancora qualcuno?
Vi dico le ultime due.
Cristo naque nel tempo precessionale della costellazione dei Pesci, ossia quando nell’emisfero Boreale questa costellazione si trovava ad indicare l’equinozio di primavera.
Durerà ancora poco, stiamo per entrare nel tempo precessionale dell’acquario.
Gesù veniva definito dagli apostoli “Il Delfino”.

E sua madre Maria, era Maria Vergine, come all’epoca la costellazione dellaVergine era nel tempo precessionale, ad indicare l’equinozio d’autunno.
Seconda ed ultima cosa, pare che un segnale radio sia stato avvertito ad Arecibo, non si sa ancora di quale natura sia, alcuni ipotizzano un contatto alieno.
Da dove viene questo segnale?
Dalla COSTELLAZIONE DEI PESCI.

Spero di essere stata all’altezza della situazione, l’argomento è difficile, ma la difficoltà più grande sta nella giusta interpretazione.
Spero solo di essere stata un “angelo di biblioteca”.
Autore : Greta Cervellati