Il clima dell’Umbria
La posizione della Regione, situata quasi al centro della penisola (unica regione dell'Italia peninsulare i cui confini non sono bagnati dal mare), la sua conformazione altimetrica, determinano gli aspetti del suo clima, che comunque è caratterizzato, in generale, da componenti nettamente mediterranee, con estati calde e inverni relativamente miti.
Analizziamo il clima umbro settore per settore.
Nel settore orientale, più montuoso, gli inverni sono più freddi e le temperature medie scendono sotto lo zero. L’ Appennino umbro-marchigiano ad Est, con parecchie cime oltre i 2000 m. limita l’ingresso dei venti provenienti dall’adriatico; hanno sicuramente maggior valenza il vento di Libeccio e lo Scirocco,che apportano le piogge; piogge che cadono più consistenti in primavera, in autunno, ed in inverno.
L’estate, pur essendo la stagione meno piovosa, non registra peraltro minimi così accentuati; la media dei tre mesi estivi supera abbondantemente i 150 mm.
Le condizioni locali hanno notevole influenza sulla copiosità delle precipitazioni; si possono anche riscontrare differenze sensibili nelle carte relative alle precipitazioni stagionali tra le varie località.
Dal Tirreno giungono tutti gli influssi marini anche se parzialmente limitati dai rilievi occidentali e dal massiccio dell’Amiata. Le precipitazioni annue vanno dai 700 mm. nella conca tra il Trasimeno e Perugia, a salire fino ai 1500 nelle zone montuose più elevate. Zone a scarsa piovosità risultano anche quelle intorno Foligno, Campello e Orvietano.
Le precipitazioni maggiori si possono rilevare sulle dorsali del Monte Peglia, sul Ternano, alle Marmore, le pendici dei Sibillini , la Valtopina, i Piani di Colfiorito e le montagne ad Est di Gubbio e città di Castello.
I temporali non sono molto frequenti e rare sono le perturbazioni con apporto di grandine; più frequenti sono i brevi e violenti acquazzoni che si abbattono sulle aree montane più elevate.
La neve cade sopra gli 800 mt. dall’inizio dell’inverno fino, in alcune località , ad aprile; la frequenza e la copiosità è molto variabile a seconda dell’altitudine e delle evoluzioni atmosferiche invernali.
Raramente, ma non troppo, cade a quote inferiori, ove la permanenza comunque, è di breve durata. Abbondanti in alcune annate possono risultare le precipitazioni nevose sui valichi dell’Appennino ( Colfiorito, Piano grande di Castelluccio e le zone a SE di Norcia )
Le temperature sono relativamente fredde in inverno, calde e afose nelle pianure in estate. Le temperature estive raggiungono valori piuttosto elevati specie nelle conche lungo il Tevere e la Nera, ma diventano più accettabili appena si sale sulle prime pendici, sui colli ( ove peraltro sono ubicati la maggior parte dei centri abitati). Ciò grazie alla maggior esposizione alle brezze e per la presenza di territori boschivi disseminati qua e là in tutta l’area collinare.
Sulle alture, laddove terminano le coltivazioni e un leggero strato di terra ricopre la dura roccia calcarea, le temperature si fanno più elevate per l’ intensa irradiazione; l’aria diventa più secca e nelle nottate luminose l’escursione termica è elevata. Luglio e agosto sono ovunque i mesi più caldi, con annate in cui il primo registra una supremazia sul secondo.
Orvieto ha registrato una temperatura massima di 42°C ; valori di poco inferiori a Terni e nella conca di Gubbio in cui si sono registrati 41°C Si tratta si di valori record, ma le temperature diurne non di rado raggiungono valori piuttosto alti. Ad es: Orvieto ha registrato in agosto una media delle temperature massime di 32°C –
Con una certa frequenza si hanno temperature diurne elevate anche in primavera ed in autunno.
Se le temperature diurne raggiungono valori elevati , il tramonto e poi la nottata , apportano quei benefici atti a mitigare la calura, facendo scendere i valori a 17 °C (media delle minime di agosto) La media in agosto nell’arco delle 24 ore va dai circa 22°C di Norcia ai quasi 25°C di Terni
In inverno, ma per periodi brevi anche in autunno e primavera, risultano molto bassi i valori minimi, molto vicini allo zero.
I più bassi a Norcia con valori sotto lo zero -Sempre parlando di record vale la pena di ricordare le temperature di -15°C a Terni – / – 10 a Perugia, – 13 a Gubbio.
Nell’inverno del 1956 a Gubbio si sono raggiunti i -23°C.
Nelle località più elevate, il freddo intenso con temperature sottozero, può durare anche per lunghi periodi.
Autore : Redazione