00:00 25 Agosto 2008

Il clima del Lazio: la neve si fa desiderare a Roma

Il ruolo della barriera appenninica.

Oltre alla vasta fascia costiera aperta sul Tirreno, il Lazio ospita elevati massicci interni, come il Monte Petrella negli Aurunci, il Viglio nei Cantari ed il Terminillo, il più alto della catena dei Reatini e il più distante dal mare.
L’azione mitigatrice del Tirreno si attenua naturalmente verso l’interno, nei fondivalle riparati e nelle conche intermontane i contrasti termici sono molto sensibili.

In gennaio al Terminillo si rileva una media di -2°C ed in agosto un +12.5°C. A Rieti, in collina, si registrano invece negli stessi mesi valori di +4°C e +22.5°C.

Sensibile anche la differenza tra Roma Lido e Roma città: sul mare é più mite l’inverno di 1°C (8,1°C contro 7,1°C) mentre d’estate al Lido ci sono di media 3°C in meno che in città (+22°C contro +25°C).

Il clima della pianura interna può essere rappresentato dalla città di Tivoli, alla stessa latitudine di Roma, ma a 45 km. dal mare. A gennaio i valori raggiungono una media di +6.9°C e in Luglio toccano i +23°C.
Alcuni dati storici rivelano che dal 1938 al 1957 il valore più freddo in assoluto sia stato registrato a Rieti con -17°C.

L’Appennino comunque costituisce una barriera naturale contro le irruzioni fredde da NE che a Roma giungono come raffiche di tramontana che rendono il cielo terso, mentre sul versante adriatico nevica magari fin sul litorale; il freddo però in questi casi é pungente.

Per quanto concerne la nuvolosità, a Viterbo da 1921 ad oggi si é avuta una media di 42 giorni sereni all’anno, 237 misti e 86 coperti.
A Roma 122 giorni sereni, 162 misti e 81 coperti.
Per le condizioni anemologiche prendiamo in esame Roma Ciampino, ove predominano venti da SSW e il NE. Calme assolute di vento si registrano a Guidonia con ben 238 giorni, sono invece scarsissime a Montefiascone con 65 giorni e a Roma Lido con 49.

Velletri detiene il primato della grandine con 11 giorni annui, la nebbia si vede molto di rado a Civitavecchia. I temporali sono invece frequenti nella Capitale, a Tuscania e al Monte Soratte, con una media di 12 giorni annui. La neve é la grande amica di tutti i Romani ma si fa desiderare; solo dopo un’afflusso d’aria particolarmente fredda a cui si sovrappone aria umida dal mare é possibile veder fioccare sull’isola Tiberina, ma é un evento che diventa ogni anno più raro.

La media delle giornate nevose toccava fino al 1987 il valore di 4 giorni annui.

Anzio e Ponza: poca pioggia
L’area di minima piovosità della regione é purtroppo rappresentata dalla fascia litoranea che dal confine con la Toscana va fino ai piedi del Circeo con meno di 750 mm. annui (Anzio, Tarquinia e Montalto). A Ponza le cose vanno ancor peggio con 350 mm.

Per Roma il valore si aggira sugli 800 mm annui, mentre 1300 mm cadono a Subiaco. Si superano spesso i 2000 mm nella parte più elevata del Terminillo, così come ci si avvicina a questo valore sui Sabini e sugli Ernici-Simbruini.

Un lungo periodo decisamente secco si verificò negli anni tra il 1942 ed il 1949. A Frascati si scese rapidamente dai 1100 a 670 mm, ad Orte addirittura sotto i 400 mm. Che siano stati gli effetti della guerra? In ogni caso il mese più piovoso appare ancora essere il novembre, nelle isole piove davvero pochissimo da giugno a settembre.

Da un raffronto con i dati dal 1881 al 1905 si potrebbe dedurre che la piovosità sia molto diminuita già a partire dal 1931, ma le eccezioni non si contano: nel 1960 Roma ricevette ad esempio 1088 mm d’acqua.
Autore : Alessio Grosso