00:00 28 Marzo 2002

Le terre polari: che clima inospitale!

Viaggio agli antipodi del mondo...

Anche se l’Artico è coperto per tre quarti da ghiacci permanenti, bisogna considerare innanzitutto l’influenza che ha il mare su queste terre.
Infatti lungo la costa siberiana si registrano medie invernali di qualche grado maggiori rispetto a quelle delle zone interne.

Alcune regioni di uguale latitudine hanno una varietà spiccata di clima dovuta alle correnti marine.

Se guardando una carta geografica della calotta polare osserviamo le altre terre artiche alla stessa latitudine di Capo Nord vedremo i ghiacciai bianchi della Groenlandia, della Terra di Baffin e la banchisa permanente che sfiora i mari. Le medie termiche si differenziano molto: troviamo 2°C sopra zero nel porto norvegese più settentrionale, si scende a -30°C e -35°C a nord nell’arcipelago Canadese e a sud nella Siberia orientale. Queste differenze di temperatura tra terre pressapoco alla stessa latitudine sono dovute alla Corrente del Golfo.

Tale corrente, che privilegia la Norvegia settentrionale, è un gigantesco flusso di acqua marina che dal mar dei Caraibi, facendosi strada tra Cuba e la Florida, raccoglie altre correnti che provengono dal mar dei Sargassi e si allontanano poi dalla costa americana spinte da correnti fredde provenienti dalla Groenlandia. La corrente del Golfo quando giunge nell’Atlantico settentrionale tocca le coste dell’Irlanda e della Scozia settentronale e la parte meridionale dell’Islanda, costeggia tutta la Norvegia poi si biforca oltre il circolo polare: una parte penetra nel mare di Barents, l’altra sfiora le coste occidentali delle isole Spitzbergen. La temperatura della corrente del Golfo quì raggiunge ancora i 4°C ma decresce a 0°C raggiungendo la Nuova Terra (Zemlja).

Del calore che il flusso ha perso hanno tratto beneficio le terre che sono state lambite. Nell’oceano Glaciale Artico vi sono correnti che creano uno scambio con i mari più caldi.

Tre tipi di ghiacciaio generano gli icebergs: 1° tipo – la lingua del ghiacciaio non si immerge nel mare e i pezzi di ghiaccio si staccano per le maree. 2° tipo – il ghiacciaio ha una piattaforma subacquea ed i ghiacci spingono in alto delle porzioni per la tendenza del ghiaccio al galleggiamento. 3° tipo – nel momento in cui il fronte del ghiacciaio raggiunge il mare gli icebergs si distaccano a causa del moto ondoso e della temperatura delle acque.

I POLI
I due poli Nord e Sud si trovano in zone che hanno un proprio nome: Artide per il polo Nord su cui punta l’ago della bussola ed Antartide per il polo opposto. Sin dalla comparsa dell’uomo sulla terra i popoli che si sono avventurati nelle regioni settentrionali hanno sviluppato forme di adattamento a questo tipo di ambiente.

Nell’emisfero meridionale invece l’insediamento umano è sceso al massimo, fino al punto estremo del continente americano. Tale punto segna il limite oltre il quale vi sono gli immensi oceani che racchiudono l’Antartide e che sino alla metà del 17OO sono stati un limite invalicabile. Come al nord anche al sud c’è luce o buio per 24 ore in periodi dell’anno però opposti.

Nell’Artide l’estate comprende i mesi di luglio-agosto, nell’Antartide gennaio-febbraio. La terra inoltre crea come una calamita un campo magnetico. I poli magnetici sono in vicinanza dei poli astronomici. Il polo nord attrae l’ago della bussola mentre il polo sud lo respinge. Il megnetismo genera in queste zone fenomeni particolari: le aurore polari. Ad alte latitudini possono avvenire durante le notti di primavera ed autunno, manifestazioni luminose che si stemperano nei colori dal verde al giallo al rossastro tanto da far pensare al sorgere del sole.

Si tratta di fenomeni elettrici. Il sole emette delle particelle: queste vengono attratte dai poli magnetici nell’alta atmosfera, si scontrano con atomi di ossigeno e azoto diventando luminescenti.

UN CLIMA TERRIBILE

Le differenze tra Artide ed Antartide sono molte. In comune hanno il fattore freddo; confrontando però le temperature medie e minime il climatologo osserva delle diversità. La colonnina di mercurio, in alcune stazioni scientifiche dell’Antartide è scesa a -90°C con minime invernali inferiori di 15°C a quelle registrate nell’Artico.

La media di gennaio in nessuna parte dell’Antartide supera lo O°C ed anche le massime estive raramente toccano i 4-5°C. Questo accade perchè la parte centrale della calotta meridionale è occupata da un continente di dimensioni quali l’intera l’Europa mentre quella settentrionale ha al centro un oceano grande come l’Antartide chiuso da masse continentali. In questo modo al nord le correnti marine influiscono sui climi, diversificandoli anche in zone ad uguale latitudine; al sud invece le zone climatiche si susseguono in fasce quasi regolari a forma di anello disposte secondo la latitudine. Se nei due emisferi si confronta l’isoterma di 1O°C del mese più caldo, che i meteorologi considerano come linea di confine dei climi polari, si vedrà che al nord segue un percorso ondulato mentre al sud disegna pressappoco un cerchio.

Le pressioni come le temperature si distribuiscono in modo uniforme: sopra i mari che circondano l’Antartide si determina una situazione permanente di basse pressioni (area ciclonica) mentre sul continente la pressione tende ad aumentare generando una zona di alta pressione (area anticiclonica. A causa di questa differenza i venti freddi che dal continente antartico affluiscono sul mare incontrano quelli di aria calda che giungono da nord, generando uragani violentissimi.

I naviganti che devono attraversare lo stretto di Drake (tra Capo Horn a la penisola antartica) appena vengono a sapere,a saguito dei bollettini meteorologici, del recente passaggio di una grossa burrasca, cercano di passare velocemente lo stretto poichè sanno che nel giro di 48 ore seguirà una seconda tempesta.

Le nebbie sono frequenti sul mare e vicino alle coste mentre sul continente l’aria è più asciutta e trasparente. In ogni zona dell’Antartide inoltre vi sono bufere di neve con raffiche che raggiungono i 300 Km/h,i Blizzard, che rendono nulla la visibilità.
Autore : Sofia Fabbri