00:00 9 Gennaio 2012

Terza decade di gennaio probabilmente dinamica

Potrebbe fare più freddo con occasioni per nevicate anche a sud delle Alpi.

Tutti si aspettano che da un momento all’altro si annunci l’arrivo di chissà quali sfracelli invernali. Noi lo faremo se e quando finalmente capiremo che le grandi manovre che si stanno svolgendo in sede polare, avranno un risvolto per le latitudini mediterranee.

Al momento più che a sfracelli si potrebbe pensare a due eventi importanti, da non trascurare. Il primo è la fine del dominio anticiclonico sull’Europa occidentale entro la metà del mese, il secondo è lo scatto dell’Atlantico e dunque delle correnti occidentali con ondulazioni perturbate che finalmente scenderanno di latitudine, coinvolgendo in modo più netto l’Italia. In questo modo anche il nord e le regioni tirreniche potranno così beneficiare di alcune precipitazioni, segnatamente dopo il 20 del mese.

Restano da stabilire due cose altrettanto importanti:quanto saranno fredde queste incursioni dell’Atlantico e se potranno esservi interferenze con richiami di aria gelida dai quadranti orientali, visto che sull’est europeo è previsto l’insediamento entro metà mese di un lago di aria particolarmente fredda in arrivo dalle zone polari.

L’esperienza ultradecennale nel campo però ci porta ad essere prudenti circa ipotesi che vadano aldilà di quanto abbiamo esposto.

Una terza decade di gennaio movimentata, cioè a tratti perturbata con pioggia e magari anche un po’ di neve a tratti a bassa quota sarebbe già un buon successo per una stagione che sino ad ora si è concessa solo per pochi intimi e fortunati "clienti".

 

Autore : Alessio Grosso