00:00 25 Luglio 2012

Tempo inquietante in Europa: pioggia per mesi sulle stesse zone e caldo infernale su altre, così sino a FERRAGOSTO?

Il tempo atmosferico sulla Terra non ha una coscienza e dunque nulla di razionale ma vive di equilibri propri, che seguono un solo principio: quello del risparmio di energia. Da qui nasce la persistenza delle configurazioni bariche anche per lunghi periodi.

Qualcosa non va, ormai da circa un anno: da quando a metà agosto 2011 scoppiò un’estate tardiva che terminò solo ad ottobre, poi arrivarono quelle piogge strozzate che sconfinarono in alluvione sulla Liguria, perchè figlie di un blocco anticiclonico. Caddero piogge abbondantissime sul meridione, poi l’anticiclone chiuse molti varchi e fino a gennaio 2012 transitò ben poco sull’Italia, facendo tornare in Valpadana lo spettro delle nevicate dalla nebbia, che continueremo nonostante tutto a definire chimiche.

Poi in quell’anomalia così pesante, stile fine anni 80, si inserì l’eccezione che conferma la regola di una stagione molto singolare: l’aria siberiana si aprì un varco verso la Penisola e per 15 giorni fu inverno severo, tale da arrivare al paragone con il febbraio del 56.

Dopo un marzo caldo, ecco aprile e maggio arrivare a mettere a posto le cose, ma da metà giugno, come del resto è normale che possa accadere, è arrivato il grande caldo e si è concentrato al sud, dove peraltro da fine maggio non è più caduta una sola goccia d’acqua fino ai miracolosi temporali degli ultimi giorni.

Inoltre si è andata nuovamente disegnando una configurazione barica che ha caratterizzato un po’ tutte le ultime estati, dove una saccatura si tuffa costantemente sul Regno Unito e a tratti riesce a raggiungere il centro Europa e marginalmente il nord Italia, disturbando soprattutto il tempo delle Alpi e, solo a tratti, quello padano. Più a sud continuano ad imperversare le vampate di calore africano, inframezzate da qualche sfuriata del Maestrale o, come accaduto di recente, da una depressione stile luglio 2002 e nel complesso decisamente rara per la Penisola.

Ora lo schema barico si va ripetendo, ma rispetto alle ultime 4-5 estati, quest’anno la curvatura ciclonica delle correnti interessa in modo meno importante il nostro settentrione, dove infatti i temporali sono risultati molto meno estesi e meno frequenti, sebbene sempre molto forti localmente.

Tutto questo può suonare bene per il turismo, anche se sulle Alpi i giorni di pioggia non sono mancati, ma potrebbe risultare DRAMMATICO per l’agricoltura di alcune regioni se il tempo seguisse lo schema della scorsa estate con un finale di stagione totalmente dominato dall’anticiclone, in cui solo un sole più basso sulla linea dell’orizzonte e giornate più corte limitarono il raggiungimento di temperature eccezionali per l’Italia.

Per come la vediamo adesso non c’è nulla che possa cambiare questo equilibrio raggiunto dal tempo atmosferico, che all’occhio umano razionale non può che sembrare completamente pazzo, ma è meglio fermarsi qui con queste considerazioni, giacchè non ha molto senso attribuire giudizi da umani all’atmosfera.

L’idea è dunque che si possa andare avanti con questo schema sin quasi a Ferragosto o almeno per la prima decade:
NORD: qualche disturbo temporalesco a tratti specie sulle Alpi e sporadicamente in pianura e caldo afoso ma con qualche intervallo dal clima più gradevole.
CENTRO: spesso molto sole e anche caldo a tratti intenso, brevi rinfrescate con anche qualche isolato episodio temporalesco, in particolare in Appennino e in Adriatico
SUD: bel tempo e frequenti fasi calde o molto calde, rari o assenti i temporali.
 

Autore : Alessio Grosso