00:00 16 Febbraio 2018

Meteo a 15 giorni: verso una “contro svolta” clamorosa? Non è detto!

Finale di stagione più pazzo che mai.

Sembrava ormai assodato che il riscaldamento stratosferico avrebbe inciso sul vortice polare troposferico provocandone un’importante frammentazione che avrebbe veicolato il freddo anche sull’Europa.
I modelli avevano cominciato a segnalare in numerose emissioni scenari anche di tipo estremo, che alcuni seguitano anche attualmente a confermare.

Il modello americano però ha fiutato qualcosa di completamente diverso: nelle ultime emissioni infatti ha di fatto tagliato il cordone ombelicale che teneva legate le sorti del vortice polare stratosferico a quello troposferico e ipotizzato un andamento completamente diverso del finale di stagione, almeno sino ai primi di marzo.

Nelle ultime emissioni è infatti comparso un mastodontico anticiclone, del tutto inatteso negli schemi barici tracciati negli ultimi giorni dai modelli, proponendo dal 24 febbraio sino al primo marzo, una parentesi primaverile su mezza Europa e confinando il freddo sull’estremo est del Continente, addirittura su Grecia, Mar Nero, Turchia, persino Mar Caspio.

Una situazione che ricorda i peggiori inverni per il Mediterraneo, inverni secchi, siccitosi, senza freddo, senza precipitazioni.

Potrebbe sembrare (e potrebbe anche trattarsi) di uno scherzo di Carnevale (quello ambrosiano termina sabato) ma potrebbe anche trattarsi di una pausa tra la modesta irruzione fredda prevista per la prossima settimana e quella più corposa dei primi giorni di marzo, anche questa però ridimensionata dal modello (pur trovando conforto in diverse corse cosiddette parallele).

Che questo disegno faccia parte di una dinamica del tutto troposferica o quanto centri la stratosfera è difficile da cogliere; certamente si aggiunge una percentuale di difficoltà ad una previsione che si è andata maledettamente complicando e sulla quale invece avevamo riposto grande fiducia e sulla quale mi ero esposto anche personalmente.

Dunque cosa aspettarci? Che le fasi fredde fossero due con un breve break a cavallo tra il 24 ed il 27 era stato anche previsto, ora bisognerà però capire se i moti anti zonali severi previsti per i primi di marzo risponderanno presente all’appello oppure se la troposfera giocherà da sola ridimensionandoli giorno dopo giorno, oppure spingendoli a ritroso verso nord oppure relegandoli ad est.

Il verdetto è atteso nelle prossime emissioni modellistiche.

Autore : Alessio Grosso