00:00 14 Dicembre 2016

Meteo a 15 giorni: neve sulle Alpi tra Natale e Santo Stefano, poi aria mite e variabilità sino a fine anno?

Da Natale in poi le correnti da ovest dovrebbero affermarsi sul nostro Paese per alcuni giorni, portando anche al passaggio di almeno una perturbazione atlantica.

Certamente nelle Alpi non si aspettano le nevicate abbondanti che investono molte regioni della Russia e più in generale dell’est europeo, ma almeno una mano di bianco che cambi i connotati al paesaggio, questa SI.

E soprattutto ci si aspetta che il dicembre possa prendere una piega diversa, invece del solito anticiclone o dell’Atlantico, tenuti in naftalina per un po’ e poi rispolverati al momento giusto, proprio sul più bello. 

L’effimera parentesi depressionaria attesa tra lunedì 19 e mercoledì 21 dicembre in effetti un po’ di neve e freddo tra nord e centro potrebbe portarli, ma subito dopo ecco il Katerpillar, lo schiacciasassi entrare in azione: in pratica le GRANDI CORRENTI MITI da ovest cancelleranno nuovamente tutti gli sforzi del freddo russo.

E cosa ci proporranno?
Mica facile dirlo. Le opzioni sono sostanzialmente due:
1 il passaggio di almeno una perturbazione tra nord e centro, capace di portare neve tra Natale e Santo Stefano oltre gli 800-1000m sulle Alpi e piogge sui restanti settori, con variabilità che poi si protrarrebbe sino alla fine dell’anno, ma senza ulteriori fenomeni di rilievo e con temperature nel complesso ancora relativamente miti per il periodo.

2 una variabilità del tutto inutile, con fenomeni sporadici e relegati ai settori alpini di confine, a tratti anche su est Liguria e alta Toscana, ma nulla di più, con l’alta pressione che in pratica risulterebbe più invadente, regalando pause soleggiate ma anche le solite parentesi nebbiose sulle pianure del nord.

La prima ipotesi naturalmente segnalerebbe un flusso perturbato atlantico sufficientemente a sud di latitudine e in grado di portare precipitazioni sull’Italia, la seconda ipotesi invece lo vedrebbe sempre in azione, ma più alto di latitudine e con l’alta pressione pronta a proteggerci in modo abbastanza deciso.

Sul finire dell’anno e per i primi giorni del nuovo anno certamente è lecito attendersi una frenata delle correnti oceaniche e una riproposizione del freddo sull’est europeo con parziale coinvolgimento delle nostre regioni adriatiche e meridionali.
Questa opzione è tuttavia appena abbozzata e necessiterà di attenti approfondimenti prima di essere avallata.

IN DEFINITIVA:
Tra Natale e Capodanno:
parentesi di tempo da ovest, piuttosto mite ma forse a tratti piovoso, attendibilità medio-alta 60-65%

Dopo Capodanno: ritorno dell’alta pressione ma insidie fredde su Adriatico e meridione, attendibilità medio-bassa: 30-35%

 

Autore : Alessio Grosso