00:00 24 Novembre 2015

Meteo a 15 giorni; linfa vitale all’anticiclone nella prima decade dicembrina

Notizie non troppo incoraggianti per chi spera in una evoluzione atmosferica di chiaro stampo invernale entro la prima decade dicembrina; in un contesto di Vortice Polare generalmente compatto, potrebbe esserci ancora poco spazio per un'azione decisa del Generale Inverno alle latitudini europee mediterranee. L'ultima parola potrebbe ancora una volta essere data all'alta pressione.

L’inverno ci prova ma ancora non riesce a portare a segno il colpo definitivo; niente di così strano, dopotutto le giornate ancora si devono accorciare, il raffreddamento del Vortice Polare procede ormai senza sosta da diverse settimane e ben presto raggiungerà il proprio momento di massima forza, proponendo per l’Europa un flusso assai teso di correnti occidentali che veicoleranno masse d’aria tiepide e miti spesso perturbate alle medio-alte latitudini. Un destino che ha caratterizzato molte delle mensilità dicembrine del passato e che pertanto non deve nè stupire, nè preoccupare troppo.

Con buona pace per chi si aspettava un esordio dicembrino diverso da quello delle settimane scorse, dove se si esclude la parentesi fredda ed instabile di questa settimana, lo standard atmosferico generale è stato governato dall’alta pressione, associata ad un profilo delle temperature sovente superiore alle medie stagionali del periodo.

Il ritorno dell’alta pressione sull’Europa, rappresenta l’espressione diretta di una sostanziale mancanza di comunicazione tra fasce polari e fasce delle medie latitudini, nel quale queste ultime non riescono a disperdere il loro calore. Settori posti alle medio-basse latitudini come il Mediterraneo, sperimentano così dei periodi atmosferici governati spesso dagli anticicloni e caratterizzati dalla generale assenza di freddo (esclusa la Pianura padana) e dinamicità atmosferica.

Questa in sistesi l’evoluzione prevista dal modello americano che pone ancora una volta notevole risalto all’alta pressione sull’Europa meridionale ed il bacino del Mediterraneo. Spostandosi poi verso nord, in un contesto di Vortice Polare chiuso e compatto, ritroveremo una circolazione piuttosto intensa di venti occidentali umidi e temperati.

Tale linea di tendenza emerge sia dalla previsione deterministica che dalla media Ensemble del modello americano, laddove quest’ultima tende a "smussare" gli angoli, fornendo nulla più che una panoramica generale, la previsione deterministica lascia invece aperto uno spiraglio di speranza che qualche perturbazione possa infrangere la barriera anticiclonica, apportando qualche nevicata quantomeno sulle nostre Alpi. Nel costituire queste perturbazioni, avremo soltanto una modesta quantità d’aria fredda prelevata dalle latitudini polari, "strappi" della corrente a getto ininfluenti sull’andamento generale della circolazione atmosferica in ambito emisferico, il contesto termico generale continuerebbe a proporre temperature abbastanza miti.

Riassumendo; una prima decade dicembrina in buona parte influenzata dalla presenza invadente dell’alta pressione che, con tutta probabilità, reciterà ancora un ruolo da protagonista. Potremo tuttavia sperimentare il transito di qualche veloce perturbazione più probabile al nord e segnatamente sulle Alpi i cui effetti saranno diluiti in un periodo sempre abbastanza limitato di tempo. L’impressione generale resta sempre la stessa; l’inverno con "I" maiuscola latiterà ancora diverso tempo dal Mediterraneo dall’Europa.

Un cambio deciso a questa situazione ancora non si intravvede, attendiamo però i prossimi aggiornamenti, a volte le sorprese positive si sono rivelate in modo improvviso entro i 7-10 giorni.

Autore : William Demasi