00:00 25 Marzo 2019

Meteo a 15 giorni: aprile mostrerà un volto perturbato?

Il cammino verso la pioggia nella prima parte di aprile è pieno di ostacoli.

Pioverà? Non pioverà? In fondo a molti andrebbe bene anche lo status quo, pochi si stanno rendendo conto di quanto sia necessario invece che si interrompa anche al nord questo periodo decisamente lungo caratterizzato da scarsi fenomeni e da tanto, troppo vento.

Abbiamo così spulciato tra i modelli alla ricerca della pioggia dai primi di aprile in poi: il modello americano, nella sua media degli scenari, è convinto che per lunedì prossimo 1° aprile, debba presentarsi un altro impulso freddo simile a quello che interesserà a breve l’Italia, determinando risvolti piovosi un po’ più estesi ma comunque sempre modesti.

Mappa pressoria prevista per lunedì 1° aprile, mostra l’inserimento di aria fredda sull’Italia da nord-est con timidi risvolti depressionari (media scenari modello americano)
                           

Il modello europeo non segnala un inserimento delle correnti fredde cosi deciso nella sua media degli scenari prevista per lo stesso giorno, ma comunque abbozza un rientro di correnti da nord-est, in grado di generare un po’ di instabilità atmosferica.
                                     

Subito dopo però c’è il colpo di scena: il modello europeo scorge una flessione del campo barico sul centro Europa piuttosto vistosa e piazza una perturbazione inserita in una saccatura con tentativo di raggiungere ed attraversare anche la nostra Penisola: siamo a mercoledì 3 aprile, guardate!
                             

Il modello americano però non vede nulla di così marcato. Per poter cercare qualcosa di simile al modello americano siamo dovuti andare a scomodare il famoso "differenziale", cioè lo spread, il quale segnala solo una remota possibilità che per il 3 aprile si vada realizzando la configurazione proposta dal modello europeo: infatti la dispersione su 21 scenari è notevoli: ben 15 emissioni infatti non la vedono.
La scala di colori lo evidenzia: in viola si notano le aree dove la previsione (in questo caso di alta pressione) appare più probabile, in giallo o verde le aree dove appare meno probabile (in questo caso una zona di bassa pressione)
                           
 
Per il modello americano, quindi, l’attendibilità di un peggioramento così importante è bassa e rimanda l’ingresso di un fronte addirittura al 7-8 aprile, quando la media degli scenari prevede finalmente l’avvicinamento di una perturbazione alle Alpi, ma con effetti ancora tutti da verificare.
Qui la traccia delle precipitazioni sull’Europa previste proprio per la notte tra il 7 e l’8 aprile: transiterà questo fronte anche sull’Italia? 
                          
La saccatura che accompagna il fronte proposta dal modello americano, che vediamo qui sotto sempre durante lo stesso intervallo temporale, non pare particolarmente incisiva, ma forse potrebbe servire a modificare, cioè a deformare tutta la struttura della perturbazione in avvicinamento fino a consentirgli un ingresso sul nostro territorio.
                          

IN SINTESI (per il team di MeteoLive)
Entrambi i principali modelli, ma anche altri qui non segnalati per ovvii motivi di spazio, inducono a pensare che qualche disturbo all’egemonia dell’alta pressione potrebbe intervenire in modo sempre più marcato dai primi giorni di aprile, ma manca ancora una chiara indicazione su una svolta barica definitiva, in grado di consegnare all’Italia le preziose piogge primaverili con un’attendibilità superiore al 40%.

Autore : Alessio Grosso