00:00 30 Gennaio 2013

L’inverno gioca il tutto per tutto

Grandi manovre. Obiettivo? Il Mediterraneo centrale, ma non sarà facile.

Ci proveranno ancora le correnti in arrivo dal nord Europa ad affondare nel Mediterraneo tra il 7 ed il 10 febbraio; lo faranno grazie ad una congiuntura teleconnettiva più favorevole, ma anche in virtù di un graduale, parziale, temporaneo ritiro verso ovest dell’anticiclone delle Azzorre. In questo modo la frenata della corrente a getto dovrebbe garantire una maggiore penetrazione dell’aria fredda verso sud, anche se il contatto, l’ancoraggio con il Mediterraneo centrale potrebbe non risultare così semplice ed immediato.

Il disturbo dell’arco alpino infatti costituirà come sempre un ostacolo in più all’inserimento delle saccature, che potrebbero comunque riuscire ad aggirare l’ostacolo del Rodano, proponendosi così anche sul Tirreno. Sarebbe davvero questa la svolta invernale più importante, ma si tratta ancora di un’ipotesi a cui non daremmo più di 30 possibilità su 100.

Quella più probabile (60%) resta comunque un "bel colpo": nel senso che spingerà comunque impulsi freddi in Adriatico, determinando nevicate su buona parte dell’Appennino centro-meridionale e sui settori alpini confinali, oltre a farci vivere una fase invernale senza dover già parlare di primavere anticipate a febbraio.
Altre ipotesi: 10%.

E’ anche possibile che un’ipotesi non escluda totalmente l’altra: infatti un altro nucleo freddo potrebbe ancora farcela ad inserirsi nella bagarre, andando a far nevicare più ad ovest e coinvolgendo così anche il settentrione, ma qui entriamo davvero nel "mistico".

Tutto questo potenziale invernale viene comunque visto bene oggi dai modelli canadesi ed inglese, mentre quello americano lo confina più ad est e fatica a strizzar l’occhio anche ad ovest del Continente; per quest’ultimo la limata all’anticiclone non sarà così importante da consentire la spartizione del freddo su vasta scala. Inoltre l’americano ha fretta di far ripartire la corrente a getto, troppo fretta aggiungeremmo, una premura che in passato gli è costata errori anche pesanti, in cui sono rimasti coinvolti logicamente anche i previsori.

RIASSUMENDO con le 2 ipotesi:
dal 7 al 10 febbraio (ipotesi correnti da nord tese) 60%
Possibile fase fredda sull’Italia con nevicate frequenti su medio Adriatico e meridione a quote basse, a tratti anche pianeggianti su medio Adriatico, a tratti coinvolto anche il basso Lazio, sul resto del Paese passaggi nuvolosi ma solo sporadici rovesci, con tendenza al favonio sul nord-ovest e nevicate sui settori alpini di confine. Temperature in quota di 3-4°C sotto la media del periodo.

dal 7 al 10 febbraio (ipotesi ingresso freddo dal Rodano) 30%
Maltempo e neve a bassa quota dapprima al nord e poi sulle regioni centrali, forse localmente anche in pianura, a quote collinari al sud.
 
dall’11 al 14 febbraio: (ipotesi parziale spanciamento anticiclonico) 45%
condizioni di variabilità con rapidi passaggi di fronti tra centro-sud e marginalmente nord-est associati a piogge e nevicate oltre gli 800-1000m. Asciutto al nord-ovest.

dall’11 al 14 febbraio: (ipotesi prosecuzione fase fredda con affondi anche ad ovest) 30% spiccata variabilità, a tratti anche perturbata con nevicate a quote basse, a tratti anche in pianura al nord e probabilmente anche nelle zone interne del centro Italia.

 

Autore : Alessio Grosso