00:00 10 Marzo 2014

Il termine dell’alta pressione fissato al 20 di marzo?

Il periodo anticiclonico attuale è destinato a durare ancora diverse giornate prima che possa intervenire un nuovo cambio di circolazione che attualmente mappe e modelli del tempo lasciano intravvedere con l'esordio della terza decade di marzo. superata tale data, cosa potrebbe succedere?

L’arrivo della primavera meteorologica ha segnato il passo ad un tipo di circolazione che sta presentando delle caratteristiche completamente differenti rispetto al passato; l’atlantico mite e tempestoso dell’inverno, arroccato con i propri vortici principali di bassa pressione ai settori occidentali del continente, ha lasciato ora spazio all’insediarsi di alcune importanti aree di alta pressione che determinano sull’Italia una generale interruzione del regime pluviometrico fortemente sopramedia che ha riguardato il recente passato. Infiltrazioni di aria più fresca ed instabile riguardano questa volta i versanti adriatici e le regioni del mezzogiorno, mentre i versanti occidentali ed i settori settentrionali dello stivale assistono ad alcune belle giornate dalle caratteristiche squisitamente primaverili.

La migrazione dei centri anticiclonici ai versanti settentrionali ma sopratutto occidentali del continente, potrebbe porre i presupposti per un nuovo cambiamento delle condizioni atmosferiche per opera di masse d’aria diverse da quelle umide e miti di estrazione atlantica che hanno spadroneggiato nell’inverno. La presenza di anticicloni sui settori occidentali dell’Europa, agevola infatti lo scivolamento di masse d’aria più fresca verso i settori centrali e soprattutto orientali del continente, determinando talvolta l’avvio di fasi fredde molto importanti anche per il Mediterraneo.

Quella che durante l’inverno apparirebbe come una soluzione abbastanza scontata, non lo è altrettanto durante il periodo primaverile; nonostante la sinottica generale a livello europeo, propenda ora per un raffreddamento del continente più di quanto fosse possibile durante il periodo invernale vero e proprio, l’avanzato periodo stagionale e le giornate molto più lunghe, rendono assai più incerte le possibilità che queste masse d’aria fresca/fredda possano arrivare sino al Mediterraneo.

Durante la primavera, il riscaldamento solare si ripercuote su quelle che sono le temperature previste nei bassi strati atmosferici, il calore immagazzinato dall’aria nei bassi strati "frena" infatti l’avanzata del freddo, il quale più facilmente entra in gioco nel generare depressioni da contrasto che durante la primavera possono formarsi con discreta facilità anche sui settori continentali, lontane quindi da mari ed oceani come solitamente accade d’inverno.

Queste sono le motivazioni principali attraverso le quali Meteolive esprime il suo disappunto nel prevedere l’arrivo di una fase fredda tardiva sul nostro continente entro la terza decade di marzo. Per adesso possiamo limitarci ad evidenziare come diversi cluster di previsioni deterministiche rivolte a questa data (20 – 30 marzo) pongano risalto ad una migrazione delle vorticità tipicamente legate al Vortice Polare, dai settori atlantici a quelli europei, con un raffreddamento della temperatura pronto ad intervenire in sede scandinava ed europea nord-orientale, i cui risvolti andranno accuratamente monitorati nei prossimi giorni.

Autore : William Demasi