00:00 2 Marzo 2012

Il tempo dal 10 al 16 marzo: si continua sui binari della variabilità

Uno sguardo alle previsioni a lungo termine per l'Italia.

La situazione a grande scala per la prima quindicina di marzo sembra cambiare poco.

Tutto resterà sottomesso ai due poli meteorologici opposti, che hanno caratterizzato gran parte della stagione invernale.

Il getto troppo forte in sede nord europea seguiterà a mantenere vivo l’anticiclone atlantico, che continuerà a "funestare" con il suo alito siccitoso diversi paesi dell’Europa occidentale, segnatamente la Penisola Iberica.

L’aria fredda sarà quindi costretta ad aggirare questo grosso ostacolo ( un po’ come succede alla corrente di un fiume quando deve aggirare un grosso masso) ed a gettarsi ancora una volta più ad est, in prossimità del "pozzo freddo balcanico".

Insomma, l’anomalia circolatoria di questo inverno sembra volersi perpetuare anche nella prima quindicina del mese di marzo, senza trovare un’apparente soluzione.

L’Italia come ne uscirà? Beh, come è spesso successo nei mesi scorsi, il nostro Paese si troverà nel mezzo, tra il polo caldo ad ovest e quello freddo presente più ad est.

RIASSUMENDO: se questa situazione andasse in porto, difficilmente vi sarebbero grosse sorprese sulla nostra Penisola in termini fenomenologici. Le correnti da nord-ovest che hanno scandito gran parte della stagione invernale verrebbero quasi certamente riproposte, negando ancora una volta la pioggia alle nostre regioni settentrionali.

Gli eventuali "guasti" o transiti perturbati sarebbero di competenza dei settori nord-alpini ed eventualmente del centro-sud, con il settentrione ( il nord-ovest in particolare) che resterebbe in un regime abbastanza siccitoso.

Ovviamente si tratta solo di proiezioni alla lunga, che potrebbero essere smentite. Tuttavia, le anomalie che hanno segnato pesantemente la scorsa stagione invernale potrebbero pesare come macigni anche sull’avvio della primavera (quantomeno nella sua prima parte).

La maggiore ingerenza solare sposterà sicuramente gli assetti barici nel proseguo della stagione, ma per il momento non sembra esserci la volontà da parte della natura di proporre un deciso cambio di circolazione delle masse d’aria.

Autore : Paolo Bonino