00:00 17 Febbraio 2012

Fase più mite in arrivo, ma non diamo l’inverno per morto

Sembra sempre più probabile una nuova ondata di freddo verso la fine del mese. Il punto della situazione.

Dopo l’atteso passaggio perturbato che riporterà la neve a quote collinari al centro-nord tra il week-end e l’inizio della settimana prossima, l’alta pressione farà un secondo tentativo, questa volta più serio.

Da mercoledì a sabato, la distensione dell’anticiclione atlantico sarà capace di portare un periodo di relativa stabilità, con temperature in aumento su buona parte della Penisola.

Successivamente, la situazione potrebbe nuovamente cambiare. Un rallentamento del vortice polare favorirà l’allungo dell’alta pressione verso latitudini più alte. La cartina sopra riportata evidenzia una possibile evoluzione per la fine del mese ( attorno al giorno 27).

L’eccesso di calore sul fianco occidentale potrebbe venire compensato da una forte discesa fredda più ad est, che in questo frangente colpirebbe la Penisola Balcanica e l’Italia.

Difficile al momento stabilire quali regioni saranno maggiormente colpite. Tuttavia, l’alta pressione molto forte presente ad ovest imporrà una circolazione meridiana che potrebbe penalizzare con freddo e nevicate le regioni del versante adriatico ed il meridione.

Questa, al momento, sembra essere l’ipotesi più quotata. Con i centri barici disposti in questo modo, è assai difficile che l’aria fredda possa seguire percorsi più occidentali e compromettere il tempo anche su altre regioni.

Riassumendo: fino al 26 il tempo dovrebbe mantenersi abbastanza buono sull’Italia, stante l’influenza dell’alta pressione atlantica.

Dal 27 febbraio fino ai primi giorni di marzo, ecco la possibile irruzione fredda, che come già anticipato, penalizzerà essenzialmente le regioni adriatiche ed il meridione. Sulle altre regioni farà ovviamente freddo, ma i rischio di fenomeni ( anche nevosi) dovrebbe mantenersi basso, se non nullo.

La situazione andrà ovviamente monitorata di volta in volta, in quanto la distanza previsionale impone ancora molta cautela.

Autore : Paolo Bonino