00:00 28 Marzo 2011

Dopo la sbuffatina calda dei primi di aprile, la classica botta fredda?

Nel corso del mese di aprile una discesa di aria fredda è da mettere spesso in conto, anche negli anni più caldi, tuttavia al momento non appare affatto certa.

Accadde anche nel famigerato 2003: tra il 7 e l’8 aprile la neve tornò a visitare mezza Italia, interessando la Valpadana centro-orientale ed il versante adriatico. Fu un intermezzo prima della ripresa di un caldo a dir poco eccezionale che ci accompagnò per gran parte della primavera e per tutta l’estate. 

Anche l’aprile del 2001 fu caratterizzato da diverse irruzioni fredde che portarono la neve persino sull’isola di Ischia, dieci anni prima era toccato alla Valpadana con il famoso evento del 17 aprile. 

Potremmo citare molti altri casi in cui aprile si è divertito a riportare l’inverno, anche solo per poche ore, risultando molto più cattivo di marzo. In questo mese infatti i contrasti termici tra le varie latitudini risultano molto accentuati e non sono rari gli episodi temporaleschi nevosi sino alle basse quote.

La primavera 2011 al momento è partita senza grossi scossoni, nè sembrerebbero esserci le condizioni teleconnettive e dunque bariche favorevoli a spettacolari scambi di calore tra il nord ed il sud del Continente. Una lingua calda si protenderà nel corso dei primi giorni del mese sul Mediterraneo ma senza determinare chissà quale rialzo dei valori, solo qualche punta over 25 nelle grandi isole di calore urbane. 

Il modello solitamente però tende a prolungare questo tipo di situazioni, proponendo alte pressioni all’infinito e fornendo così una previsione non sempre corretta. In realtà non mancheranno delle onde perturbatrici nel letto delle correnti occidentali atlantiche, pertanto l’idea di una lunga fase stabile e calda, quasi in grado di riprodurre le condizioni estive ci sembra alquanto azzardata.

Se è vero che non possiamo escludere un prolungamento della fase bella e stabile sino al 10 aprile, è altrettanto vero che una decisa frenata del getto potrebbe anche spingere una saccatura fredda ad infilarsi nel cuore del Mediterraneo centrale proprio all’inizio della seconda decade del mese, riportando condizioni perturbate e la neve sui monti.

Del resto, come riportato sopra, non ci sarebbe nulla di cui meravigliarsi, l’aprile è proprio questo. Stupirebbe piuttosto una prosecuzione del periodo anticiclonico, che, qualora mettesse radici, costituirebbe sicuramente un’anomalia mensile importante. Per la teoria della persistenza è l’ipotesi che al momento sarà maggiormente sostenuta in sede previsionale.

SINTESI PRIMI 15 GIORNI DI APRILE:
1-4 bel tempo (ne parla la rubrica "la sfera di cristallo")

5-7: breve fase variabile ma molto mite, qualche pioggia al nord e sul Tirreno ma da verificare.

8-10 aprile: ripristino di condizioni soleggiate e relativamente calde per il periodo.

11-15 aprile: possibile affondo perturbato con rovesci, temporali, nevicate a quote basse su Alpi ed Appennino e sensibile calo termico (ipotesi valida al 25%), fase a tratti variabile con qualche temporale ma sempre mite (30%), prosecuzione della fase stabile e calda (45%).
 

Autore : Alessio Grosso