00:00 3 Ottobre 2011

Dopo la rinfrescata, ancora alta pressione?

Sembrerebbe la soluzione più logica e razionale, basterebbe seguire la legge della persistenza, ma anche a voler esagerare, non sono previsti grossi stravolgimenti.

Il caldo incredibile di questi giorni lascerà spazio entro il fine settimana ad una bella rinfrescata, ma non è affatto detto che il tempo dell’anticiclone sia finito. Lo si nota dalla sua potenza, anche nel momento della defaillance. Sembra quasi una concessione agli italiani: vi lascio prendere un po’ di fresco, poi torno.

E’ un tormentone questo anticiclone ostinato, il simbolo della svolta climatica verso il caldo che stiamo vivendo. Come sapete noi non siamo affatto convinti della regia dell’uomo in questo cambiamento, ma è innegabile che la piega presa dal tempo nell’ultimo trentennio, se si esclude qualche stagione più magnanima, è a dir poco sconcertante.

In questo contesto non è difficile indovinare che, per smantellare un simile bestione, occorrano attacchi in serie, di quelli che lasciano il segno. Occorre che la corrente a getto freni davvero e che un ramo del vortice polare ci si infili in casa. Dai modelli e dalla loro analisi comparata emerge la possibilità che il tallone d’Achille dell’anticiclone possa essere rappresentato dai Balcani e dal nostro meridione, dove l’aria fredda avrebbe più chances di favorire passaggi temporaleschi o di incentivare la formazione di minimi depressionari.

Difficile invece uno smantellamento ad ovest, di lì non si passa. Una più massiccia penetrazione dell’aria fredda avrebbe invece come risultato una ciclogenesi a più ampio respiro con coinvolgimento di tutto il Paese, ma si tratta già di un’ipotesi estrema, che vedrebbe l’anticiclone sganciato verso la Scandinavia.

Restiamo dunque dubbiosi: dopo l’ipotesi anticiclone ad oltranza, attendibile al 60%, vi proponiamo quella della variabilità con fenomeni al sud e in Adriatico, attendibile al 30% e solo come terza opzione, davvero poco attendibile abbiamo provato ad ipotizzare un guasto più importante, in grado di spezzare il dominio anticiclonico in modo davvero netto.

Da rimarcare che, se passassero le prime due ipotesi, il nord, specie il settore occidentale e quello centrale tirrenico, rischierebbero di non vedere pioggia importante almeno sino al 20-25 del mese.

Autore : Alessio Grosso