00:00 9 Gennaio 2014

Dinamicità INVERNALE in arrivo su molte zone d’Europa con riflessi anche sul territorio italiano

Evoluzione lunga e complicata quella che ci riserverà la stagione invernale giunta ormai alla sua fase di completa maturità. Un pò di inverno in arrivo sull'Europa ma anche qualche "eccesso d'umore" portato ancora una volta dalle vorticità zonali. La partita del'inverno 2013 - 2014 si deciderà tutta entro i prossimi venti giorni.

Cosa è accaduto sinora al nostro inverno?

Partita nel peggiore dei modi, la stagione invernale 2013 – 2014 pare finalmente voler cambiare (almeno in parte) le carte in regola, promuovendo l’arrivo di una importante fase di raffreddamento stagionale che avrà ripercussioni sulla circolazione atmosferica dell’intero continente europeo. Sino a questo momento gran parte dell’inverno è stato infatti caratterizzato dalla completa egemonia imposta da una forte attività delle depressioni nord-atlantiche, cioè del prodotto finale di quelle masse d’aria gelida che dal comparto canadese si sono gettate sull’oceano. La presenza di un Vortice Polare molto chiuso e raffreddato ha complicato ulteriormente la situazione, determinando la persistenza di una corrente a getto estremamente intensa che, uscendo direttamente dal Canada, ha imposto a tutte le quote atmosferiche una circolazione molto attiva di venti occidentali che ha spazzato per diverse settimane l’Europa.

A dare manforte nei confronti di una situazione atmosferica già partita col piede sbagliato ci ha pensato anche un evento ESEs Cold, cioè un forte raffreddamento della stratosfera che ha determinato un ulteriore compattamento del Vortice Polare Troposferico durante il mese dicembrino.

All’alba di una nuova fase atmosferica?

Finiti gli effetti del raffreddamento stratosferico, (precondizionamento del NAM) su una buona fetta del continente la stagione invernale presenterà almeno in parte un volto nuovo, proponendo il ritorno di alcuni dei pattern circolatori tipici di questi ultimi anni.

Le conseguenze portate dall’imposizione di un nuovo tipo di circolazione a livello europeo, si faranno sentire anche sul territorio italiano dove le temperature, dopo le pesanti anomalie positive dei giorni scorsi, ritorneranno finalmente in linea con le medie stagionali.

Una fase di atlantico zonale più vivace potrebbe tuttavia intervenire (per un breve periodo di tempo) durante la terza decade di gennaio e sarebbe frutto di un notevole accumulo di freddo in sede groenlandese. La nuova fase zonale avrebbe comunque poche chances di mantenersi nel tempo. Entro la fine di gennaio alcuni indici teleconnettivi mettono in luce la possibilità che possa realizzarsi una considerevole elevazione dell’anticiclone azzorriano verso le alte latitudini, manovra che sarebbe così in grado di garantire una seconda e più decisa fase invernale sull’Europa tra fine gennaio ed inizio febbraio. Questa "avventurosa" quanto azzardata linea di tendenza necessiterà tuttavia di numerose conferme.

Cosa succederà sul Mediterraneo?

Durante la seconda metà di gennaio, l’uscita del jest stream in arrivo dal Canada si presenterà generalmente più indebolita rispetto a quanto successo sinora. Una volta giunte in Europa saranno impossibilitate a percorrere la vecchia traiettoria in direzione di penisola Scandinava e Russia, dove il raffreddamento della temperatura opporrà resistenza all’ingresso dell’aria più calda proveniente dall’oceano. Le depressioni saranno così costrette ad interagire col blocco d’aria fredda presente sull’Europa settentrionale, raggirandola e percorrendo una traiettoria sensibilmente più meridionale. 

In questo contesto il Mediterraneo potrebbe divenire uno dei protagonisti principali di una lunga trafila di sistemi perturbati con perno direttamente sui nostri mari. Si tratterebbe a tutti gli effetti di una fase tipica di "atlantico basso", in cui i singoli minimi ciclonici portati dalle relative depressioni, garantirebbero la caduta di neve a quote sensibilmente più basse (persino in pianura) su alcuni settori del nord, mentre le regioni centrali e meridionali vedrebbero il proseguimento di una stagione invernale piuttosto mite.

Durante la terza decade di gennaio ci attendiamo infine un possibile, temporaneo ritorno a vorticità zonali più spiccate sul nord-Europa ma con una durata assai limitata nel tempo. In questo frangente ne risentirebbero anche le condizioni atmosferiche previste in Italia e sul Mediterraneo con un temporaneo ritorno a standard più anticiclonici. (da confermare)

Arriverà freddo intenso sull’Italia?

Almeno sino alla fine di gennaio non pare che il nostro Paese possa essere interessato in modo deciso da una colata d’aria gelida proveniente dal nord Europa. Il cambio di circolazione previsto da metà mese in avanti sarà tuttavia in grado di garantire una generale flessione termica che si farà sentire lungo tutto lo stivale ma che porterà maggiori conseguenze sulle regioni del nord.

Infine dobbiamo segnalare una notevole incertezza previsionale che si manifesta già su distanze temporali non esagerate, inducendo così il previsore a non sbilanciarsi troppo ne verso una direzione ne verso l’altra.
 

Autore : William Demasi