00:00 21 Dicembre 2011

Dai primi di gennaio cambiamenti importanti in vista?

Si acuiranno i contrasti per l'intervento di masse d'aria decisamente più fredde dal nord Europa. Non sarà facile scrollarsi di dosso l'anticiclone ma in due mosse il volto perturbato e freddo dell'inverno potrebbe farsi vedere anche dove sino ad ora è risultato latitante.

Da un vortice polare così colmo di freddo non sarà difficile dai primi di gennaio assistere a qualche brusco movimento di masse d’aria verso il centro Europa e il Mediterraneo. Lo si nota per la prima volta in maniera netta dall’attenta analisi comparata sul lungo termine dei principali modelli di riferimento.

Quanto abbiamo visto sino ad ora in Adriatico e al centro-sud, nonchè sui settori alpini confinali, potrebbe insomma ripetersi in modo più incisivo dal 3-4 gennaio in poi, preparando il terreno ad una successiva penetrazione più occidentale della saccature in discesa dal nord Europa. Lo scossone infatti potrebbe essere di quelli tosti e coinvolgere per il momento solo la troposfera, anche perchè se aspettassimo uno strat-warming per mandare in tilt tutto il profilo verticale del vortice polare, l’attesa arriverebbe almeno alla metà del mese, senza alcuna certezza oltretutto di risvolti in sede mediterranea.

Invece questi moderati affondi sarebbero il segnale di un parziale e fisiologico rallentamento del vortice polare troposferico, sufficienti a vedere in azione un po’ di inverno con la I maiuscola.

A fronte di questa botta fredda da nord-ovest insomma, l’anticiclone ne rimarrebbe decisamente scosso e la successiva frustata tra il 6 ed il 9 circa, potrebbe portare la neve a bassa quota anche al nord e sui versanti tirrenici. Una simile variazione nell’assetto barico sarebbe già miracolosa. La sua attendibilità oggi è finalmente cresciuta, dopo essere rimasta per lungo tempo una speranza. Non si va comunque oltre il 30%, mentre il solo passaggio in Adriatico già risulta molto più probabile: 45-55%.

Naturalmente ci sono anche tante altre opzioni "instabili" sul piatto, tutte però meno convincenti di quella proposta.

Come? Vi state già chiedendo che possibilità diamo all’anticiclone di chiudere ancora la strada a tutte le altre opzioni condizionando anche il tempo di metà gennaio? Beh, il rischio c’è sempre, ma solo rispetto a 24 ore fa, le probabilità che si spinga oltre il 2-3 gennaio sono diminuite. 

Autore : Alessio Grosso