00:00 20 Gennaio 2014

Cosa potrebbe accadere a fine gennaio? Le ultimissime!

Appare ormai sufficientemente probabile un deciso affondo depressionario sull'Italia nel corso dell'ultima settimana di gennaio, ma la collocazione dell'asse di saccatura è ancora tutto da verificare.

Ci siamo quasi. La normalità invernale si avvicina, forse anche qualcosa di più. L’effetto domino dell’avvezione mite diretta dal Pacifico al Polo, con rimbalzo freddo sugli States, parziale rimonta anticiclonica azzorriana verso nord e rimbalzo freddo verso l’Europa di cui abbiamo ampiamente parlato potrebbe davvero materializzarsi, con un’incognita in più sul Vecchio Continente: la presenza dell’anticiclone russo-scandinavo, il cui ruolo passa da semplice comparsa a grande protagonista anche nell’ambito delle varianti inserite in una sola del modello americano.

Un’interazione tra l’eventuale formazione dell’ennesima depressione in sede mediterranea che seguirà il possibile affondo tra lunedì 27 e mercoledì 29 e le masse gelide provenienti dalla Russia potrebbe provocare conseguenze assolutamente imprevedibili, rallentando tutto il normale scorrimento della circolazione atmosferica da ovest verso est.

Abbiamo inserito anche questa ipotesi, (qui pur con conseguenze modeste) tra le quattro che vi proponiamo oggi circa la turbolenta evoluzione della prossima settimana, per la quale è assolutamente impossibile ad ora formulare una previsione nel dettaglio.

Prima il modello deve inquadrare con sufficiente certezza il punto esatto dal quale proverà a transitare la saccatura, poi si potrà parlare di previsione.

Vediamole allora queste 4 ipotesi tutte per mercoledì 29 gennaio:
1 la prima (prima mappa in alto a sinistra) la diamo probabile al 30%.
E’ una traiettoria già vista, intermedia tra una soluzione spagnola, che comporterebbe per noi ancora Scirocco e mitezza, ed una diretta dalla valle del Rodano. E’ un Golfo del Leone insomma che regalerebbe al nord e inizialmente anche in Appennino degli episodi nevosi e poi sosterebbe per giorni nel Mediterraneo con tanto maltempo per il centro-sud ed altra neve magari in Appennino.

2 la seconda (seconda mappa a sinistra)  la diamo probabile al 20%, prevederebbe un affondo depressionario inizialmente meno importante ma con successiva ciclogenesi tirrenica e marcato maltempo soprattutto al centro-sud e parte del nord con richiamo di aria fredda posteriormente alla depressione e neve in montagna. Qui ci sarebbe una modesta interazione con il russo, peraltro troppo alta per portare conseguenze ben più rilevanti.

3 la terza (terza mappa a sinistra) la diamo probabile al 45% giacchè sembra ormai possibile che un affondo da nord-ovest possa esserci, i clusters sono quasi tutti favorevoli entro le 200 ore a questa evoluzione. Ci sarebbe un calo delle temperature e precipitazioni nevose a quote basse al centro-sud, sottoforma anche di rovesci, il nord resterebbe in gran parte sottovento, salvo l’estremo nord-est e i crinali di confine. Una soluzione che successivamente potrebbe poi aprire scenari nevosi anche per il nord, qualora entrasse una nuova onda perturbata da nord-ovest entro i primi di febbraio.

4 la quarta (quarta mappa a sinistra) ha scarse probabilità di realizzazione e prevede una spanciata quasi totale dell’alta pressione a causa di un getto eccessivamente performante. Al momento tale ipotesi è probabile solo al 5%.

Autore : Alessio Grosso