00:00 21 Gennaio 2014

All’esordio di una fase dinamica in chiave INVERNALE?

Una circolazione atmosferica dalle caratteristiche più invernali tenterà di imporsi tra la fine di gennaio e l'esordio di febbraio con risultati ancora tutti da verificare. Al vaglio le ipotesi più probabili.

Negli ultimi giorni l’est Europa e la penisola Scandinava sono state interessate da un potente raffreddamento della temperatura che avvierà ben presto alcune sostanziali modifiche nella circolazione atmosferica europea. Queste modifiche includeranno la tendenza alla formazione di un particolare tipo di atlantico (detto atlantico basso) che potrebbe determinare sull’Italia l’avvio di una fase atmosferica caratterizzata da temperature più fredde. Questo tipo di circolazione sarebbe favorita proprio dalla presenza di masse d’aria fredda concentrate sul lato orientale del continente che porterebbe indirettamente degli effetti sul tempo italiano. L’attività delle depressioni di orgine atlantica che, spinte da un getto zonale sempre abbastanza teso, irromperebbero verso la penisola Scandinava e poi la Russia, trovando dinanzi a se un muro invalicabile costituito dall’aria molto fredda e densa che risiede (e risiederà) nelle zone sopraccitate.

I nuclei di aria più fredda in quota che si staccheranno dai settori nord-atlantici e groenlandesi, saranno così obbligati a seguire un percorso più meridionale, determinando inevitabilmente un raffreddamento delle temperature che dovrebbero portarsi in linea con le medie stagionali su gran parte del Paese. (anche se alcune deboli anomalie termiche negative potrebbero prendere consistenza sulle regioni del nord)

Sotto il punto di vista termico, l’impatto di questo tipo di circolazione dovrebbe palesarsi con maggiore vigore sulle regioni settentrionali mentre sul resto del Paese andrebbe avviandosi un periodo dominato da piovosità crescente ma con una flessione delle temperature che potrebbe risultare piuttosto modesta. Ovviamente le precipitazioni non mancheranno neppure sulle regioni settentrionali ma in questo caso la quota delle nevicate, in virtù di un ritocco verso verso il basso delle temperature, potrebbe portarsi occasionalmente sino a quote prossime la pianura.

Sarà veramente l’unica ipotesi possibile?

Nonostante questa appaia al momento la linea di tendenza più probabile tra la fine di gennaio e la prima decade di febbraio, non è escluso che l’atmosfera possa seguire percorsi diversi ed inaspettati. Sorvegliati speciali saranno da un lato (lato est) l’influenza ed i movimenti della massa di gelo attualmente presente sull’Europa orientale, dall’altro lato (lato ovest) l’attività del polo depressionario canadese.

Un rinforzo della corrente a getto zonale, potrebbe traghettare l’Europa in una primavera anticipata nel mese di febbraio, oppure nella migliore delle ipotesi, preservare la circolazione mite e tendenzialmente nuvolosa/piovosa avuta sino a questo momento. Al contrario una elevazione dell’anticiclone delle Azzorre verso nord o verso nord-est (intravvisto con i precedenti aggiornamenti con l’arricciamento del lobo canadese) potrebbe invece spalancare le porte all’arrivo del freddo intenso non solo sull’Europa dell’est ma anche sui settori centrali del continente

Quale sia la reale evoluzione del tempo entro febbraio nessuno lo sa, ma al momento Meteolive spezza una lancia a favore del dinamismo in chiave invernale anche se, come sempre, i dettagli verranno stabiliti cammin facendo.

Autore : William Demasi