00:00 5 Dicembre 2016

Via l’uomo: cosa farebbe la natura? Come sarebbe il mondo senza di noi?

Alcune delle nostre opere sopravviverebbero a lungo, come l'Eurotunnel e i volti dei Presidenti sul monte Rushmore. Tutto da gustare il saggio di Weisman, il mondo senza di noi.

Immaginate che improvvisamente il genere umano si estingua completamente, in un sol colpo, annientato da un gas misterioso e velenosissimo solo per lui e innocuo per tutte le altre specie viventi.

Cosa accadrebbe? In quanto tempo la natura si riprenderebbe tutto lo spazio che l’uomo gli ha sottratto? E la natura stessa non sentirebbe prima o poi la nostra mancanza? Quali tra le nostre costruzioni artificiali resisterebbero di più nel tempo? Se lo chiede in uno splendido saggio edito da Einaudi Alan Weisman: "il mondo senza di noi".

Senza guastarvi il piacere di leggerlo, riporto qui un breve passaggio sulla "resistenza" delle grandi meraviglie del mondo create dall’uomo. "Se, come prevedono alcuni modelli il riscaldamento globale e il raffreddamento trasportatore oceanico finissero per bilanciarsi l’un l’altro, il meccanizzato territorio agricolo europeo, rimasto senza umani, si riempirebbe di lupino, cardo piumato, colza da fiore e senape selvatica. Nel giro di qualche decennio, dai suoli acidi degli ex campi di frumento, segale ed orzo, spunterebbero germogli di quercia.

Si diffonderebbero cinghiali, linci, ricci, bisonti e castori, mentre i lupi salirebbero dalla Romania e, se l’Europa fosse più fredda, le renne scenderebbero dalla Norvegia. Le isole britanniche resterebbero biologicamente isolate, dato che l’innalzamento degli oceani eroderebbe le scogliere di Dover e allargherebbe il varco di 32km che separa l’Inghilterra dalla Francia.

Se, dopo la cessazione del traffico umano, qualche animale tentasse la traversata dell’Eurotunnel potrebbe anche farcela. L’Eurotunnel infatti non si allagherebbe in fretta come la maggior parte delle metropolitane del mondo, perchè è stato scavato attraverso un unico strato geologico: un letto di marna calcarea con un’infiltrazione minima.

Tutte e tre le gallerie dell’Eurotunnel sono rivestite di cemento: per 50km non ci sarebbe nè cibo, nè acqua, solo buio pesto, ma qualche animale potrebbe comunque farcela. La capacità degli organismi di adattarsi anche ai luoghi più inospitali del mondo è forse il significato stesso della vita.

L’Eurotunnel è una delle meraviglie dei nostri tempi: al costo di 21 miliardi di dollari, è anche il progetto ingegnieristico più costoso mai concepito prima che la Cina si mettesse a costruire dighe su più fiumi in un sol colpo".

Weisman passa poi in rassegna altre meraviglie del mondo ipotizzando per loro una fine ingloriosa senza umani, ma con molta gradualità: la piramide egizia di Cheope, senza uomo, nel giro di un milione di anni non sembrerà più una piramide, la grande muraglia cinese, con i suoi 6350km non resisterà per molto senza di noi, essendo composta da terra pressata, mattoni cotti, riso colloso, malta, senza manutenzione andrà incontro ad erosione per l’acidità della pioggia e l’inserimento delle radici degli alberi.

Che dire poi dell’eccezionale capolavoro di Borglum con i presidenti americani scolpiti nella roccia del Sud Dakota? Washington, Jefferson, Roosevelt, Lincoln: i loro volti sono là, sul monte Rushmore, composto da granito precambriano a grana fine. Interessante e confortante la nota di Weisman: "secondo i geologi il granito del Rushmore si erode di due centimetri e mezzo ogni diecimila anni, questo significa che almeno per i prossimi 7 milioni di anni i volti dei Presidenti resteranno lì a fare bella mostra di sè". Buona lettura…

Autore : Alessio Grosso