00:00 30 Novembre 2017

Seguire IL TEMPO ora dopo ora pensando che non cambi è scorretto!

E' più facile sbagliare una previsione a 24 ore o a 10 giorni?

E’ più facile prevedere il tempo fra 24 ore o quello della settimana seguente? In certe circostanze quello a 24 ore.
Se si sta parlando di una perturbazione prevista in arrivo da ovest sulla Norvegia senza ostacoli, il margine di errore a 24-36 ma anche a 72 ore sarà modestissimo.

Se stiamo parlando di una perturbazione che raggiunge l’Italia da ovest con una buona saccatura a sostenerla e un minimo al suolo di accompagnamento, il margine di errore sarà comunque basso.

E’ quando si parla di afflussi freddi che tutto si complica perché i vortici in quota mettono in crisi i modelli che devono affrontare le Alpi, collocano e ricollocano i minimi depressionari 10 volte e il previsore è in balia di questi balletti e non può fare altro che comunicare gli aggiornamenti costantemente, perché il pubblico esige questo, perché il tempo va seguito passo dopo passo, ora dopo ora se c’è vera passione e se siamo qui dopo 20 anni, se tanta gente ci stima e capisce le difficoltà di una sfida così affascinante ma non priva di rischi, infarcita di smentite, contro smentite, conferme, rettifiche, significa che comprende la nostra passione, che è poi la stessa di chi ci legge.

Chi scrive messaggi gratuitamente offensivi su Facebook offende anche i lettori che sanno da anni come vive il tempo MeteoLive.
E questi messaggi verranno cancellati perché è bellissimo confrontarsi sul perché una previsione va o meno a buon fine, ma è bruttissimo sentirsi dire che non si è professionali quando a quasi 50 anni si fa di tutto per esserlo.
 
Paradossalmente la previsione a 10 giorni, intesa come linea guida portante, è più facilmente individuabile di una previsione a 24 ore che abbia a che fare con minimi depressionari ballerini e con temperature che si abbassano e si alzano ad ogni emissione.

Andiamo avanti, il tempo non aspetta!

Autore : Alessio Grosso