00:00 21 Maggio 2004

Perturbazioni atlantiche addio?

Sembra ormai un trend delineato: il flusso atlantico si è alzato di latitudine, l'anticiclone africano è sempre più potente ed invadente.

L’area mediterranea è invasa sempre più di frequente da anticicloni africani che mantengono a latitudini elevate il flusso zonale atlantico con le sue perturbazioni.

Negli ultimi dieci anni la percentuale di perturbazioni che sono regolarmente transitate regolarmente sulla Penisola da ovest a est è diminuito mediamente del 57%.

Questo non significa che non si siano invece formate depressioni che abbiano indugiato per più giorni sulle nostre regioni ma anche questa percentuale, rispetto ai dati dal 1950 ad oggi è drasticamente diminuita.

La frequenza con la quale si propongono situazioni di Nao positiva, cioè con formazione di basse pressioni oltre il 52° parallelo e di alte pressioni sotto il 48° è aumentata esponenzialmente nell’ultimo ventennio; di conseguenza sono diminuiti gli apporti precipitativi alle nostre latitudini, mentre le temperature sono mediamente aumentate.

Negli ultimi due anni il trend ha però subito una sorta di “storpiatura”: un vasto anticiclone si è infatti andato formando sulla Scandinavia per una lunga fase del periodo invernale 2001-2002 e 2002-2003, così come nel clou dell’estate 2002, quando l’Italia, dopo essere stata tormentata dalla calura nel mese di giugno, ha sopportato un luglio ed un agosto decisamente instabile.

L’estate del 2003 è invece risultata eccezionale: dall’ultima decade di maggio almeno sino al Ferragosto siamo stati interessati a più riprese da un anticiclone di stampo africano che ha portato le temperature stabilmente sopra i 30°C. Dobbiamo spaventarci e immaginare presto un deserto sullo Stivale? Non fatevi incantare dai falsi profeti. Del futur non c’è certezza…

Una cosa è certa: le belle perturbazioni atlantiche di una volta sono ormai davvero un ricordo ma può darsi che il tempo si inventi qualche depressione in più nell’area mediterranea per far piovere, specie ora che il mare è più caldo.
Autore : Alessio Grosso