00:00 20 Novembre 2015

METEO INVERNO: verso un TRIMESTRE da INCUBO?

Indici apparentemente sfavorevoli ad un inverno freddo sull'Europa e avaro di neve.

Un vortice polare condizionato da raffreddamenti in sede stratosferica molto intensi, pur non eccezionali, la presenza di un forte Nino, la quasi biennale oscillazione dei venti nella stratosfera subtropicale, meglio conosciuti come QBO in fase positiva, cioè favorevole ai flussi zonali.

Tutti elementi che remerebbero contro l’affermazione dell’inverno in sede europea, che però non dipendono solo da questo, altrimenti potremmo tranquillamente già ascriverlo come il terzo inverno consecutivo a comportarsi così.

Invece c’è di più: c’è la possibilità che le temperature superficiali dell’Atlantico influenzino l’andamento della stagione, che proprio la presenza di un Nino praticamente da record spingano l’anticiclone a migrare ripetutamente verso il nord Atlantico, innescando risposte almeno perturbate se non fredde in direzione del centro Europa dell’Italia.

C’è la possibilità che proprio queste iniezioni di aria calda dalle basse latitudini si propaghino sulla regione polare, attivando discese di aria fredda verso sud con obiettivo parziale anche l’Europa.

E’ vero che in tempi simili di Nino le stagioni sono risultate disastrose, come ad esempio nel 1988-89 o nel 97-98 ma ci sono stati episodi di Nino che hanno avuto risvolti invernali dinamici sull’Europa come ad esempio la stagione 1983.

Oltretutto guardando adesso la compattezza rara del vortice polare a novembre nemmeno terminato e il fronte polare previsto già complessivamente più basso di latitudine, viene da pensare che se anche questa stagione assomigliasse a quella del 2013-2014, non solo si ripeterebbero da metà dicembre, cioè quando il vortice polare si abbasserà fisiologicamente di latitudine, le nevicate copiose sull’arco alpino, ma interverrebbero delle ondulazioni tali da consentire precipitazioni di tutti i tipi anche sul resto del Paese: anche disturbi moderati all’andamento del flusso zonale sono sufficienti per garantire un minimo di normalità stagionale.

Inoltre non si esclude che possa anche capitare almeno una brusca frenata del getto nel cuore della stagione, con freddo che a quel punto diverrebbe più serio.

Insomma una stagione stile 88-89 con nebbioni congelantesi e settimane intere di anticiclone non sembra possa essere così automatica.

Autore : Alessio Grosso