00:00 21 Gennaio 2012

Manca una vera perturbazione da oltre 1 anno: grave anomalia

Non transita un vero fronte con movimento ovest-est da oltre 1 anno.

Le carte nel medio termine vedono fronti anche spettacolari avanzare verso il Mediterraneo per poi rimangiarsi il tutto a pochi giorni dall’evento, con saccature pronte a  spezzarsi inesorabilmente all’altezza della Costa Azzurra o del Golfo del Leone, senza riuscire ad entrare in maniera decisa e compatta sul Mediterraneo centrale.

Non traggano in inganno le situazioni alluvionali dello scorso autunno: quella era una situazione di blocco, una di quelle pericolose configurazioni che vedono sempre la presenza di un’alta ingombrante più ad est del Paese che non favorisce il passaggio benefico e senza traumi delle perturbazioni, ma lo incattivisce concentrandolo su ristrette fasce di territorio.

Troviamo che la situazione sia gravissima: un fronte che innaffi adeguatamente e in modo democratico il nord e le regioni centrali tirreniche non si vede da oltre un anno. Si è parlato da ormai un ventennio di un rialzo del flusso zonale atlantico, ad eccezione di qualche annata fortunata, specie nel "famoso" mini trend 2000-2010, a cui è stato data forse l’impressione sbagliata (colpevolmente anche da noi) di un ribaltone climatico.

Ora invece siamo tornati a fare i conti con passaggi difficili, anche quando sembra andare tutto in modo apparentemente normale. Va studiata nei dettagli la strana moria di fronti, o per meglio dire, la strana frontolisi che si verifica nel movimento delle perturbazioni tra l’Iberia e l’Italia, che lascia spesso letteralmente a bocca aperta anche gli addetti ai lavori. Si dice che l’aria fredda non alimenti a sufficienza i fronti, si dice che le anomalie delle temperature superficiali del mare giocherebbero un ruolo importante, ma si tratta di spiegazioni ancora troppo confuse e contradditorie.

Di certo sembra quasi che una sorta di triangolo delle Bermuda, tra Baleari, Monaco e la Corsica inibisca i passaggi perturbati. I fronti spesso hanno il "mal di Francia" come si dice in gergo e non riescono a valicare le Alpi, altre volte scompaiono dalle mappe ancor prima di abbordare il Continente e lì la cosa diventa più grave. Lasciate stare l’HAARP però, non è lì che voglio arrivare, qui si tratta di ragionare scientificamente, non fantascientificamente per scoprire le cause di uno strano black-out troposferico. 

Autore : Alessio Grosso