00:00 30 Luglio 2002

Luglio se ne va: per molti è una liberazione…

L'estate non è per tutti motivo di gioia. Gli appassionati fremono per il ritorno di freddo e neve.

Certo per gran parte della popolazione l’estate è la stagione più attesa anche se per la verità quasi nessuno adora le ondate di caldo africane che spesso la accompagnano.

Parleremo in altra sede dei vantaggi e degli svantaggi che la stagione delle vacanze porta al nostro fisico; qui ci limiteremo ad una breve e frivola chiacchierata sull’impatto emotivo che la conclusione del mese notoriamente più caldo ha su quella minoranza della popolazione che invece preferisce le giornate uggiose, fresche, condite da qualche fragoroso temporale.

Parleremo però soprattutto di quanti fanno letteralmente il conto alla rovescia e gioiscono ogni giorno di più nel vedere le giornate accorciarsi inesorabilmente, assaporando l’autunno ma soprattutto l’inverno che verrà, sperando che sia freddo e nevoso.

Fino a qualche anno fa queste persone non palesavano i loro sentimenti al prossimo, ma serbavano nel loro cuore le emozioni che la natura sapeva offrirgli. Oggi con Internet finalmente questa mentalità da carboneria è cambiata e se confidate agli amici di preferire la pioggia al sole nessuno si sorprenderà più.

Non c’è nulla di strano in questo: nella civiltà del progresso tecnologico più nessuno soffre il freddo d’inverno, ad eccezione di chi è costretto a vivere in mezzo ad una strada. Dunque è mutato l’atteggiamento di ostilità che si aveva contro il Generale Inverno e che invece è vivissimo in Russia. Provate a chiedere alla gente comune a Mosca se si sente felice quando il termometro raggiunge i -15°C?!

In Italia e in molte altre zone d’Europa e del Mondo invece possiamo permetterci di amare il freddo, ma chi ha questa passione non lo fa perchè è viziato, badate bene, ma per il grande amore che nutre per la natura e per le sue manifestazioni e nella fattispecie per la neve.

Si tratta di una sorta di missione contro la tendenza del clima a riscaldarsi: il grande patrimonio dei ghiacciai si sta riducendo, l’aumento dei gas serra imputabili alle attività umane certamente aggrava la situazione e fare il tifo per il freddo magari non servirà a nulla ma certamente deve far riflettere chi del tempo e del clima non si interessa mai, salvo poi trovarsi senz’acqua e lagnarsi, oppure rimanere sconvolto dal fatto che non ci sia neve sulle Alpi per sciare.
Il caldo ci porterà molti più problemi di quanto nel passato non ne abbia portati il freddo e tutti gli scienziati, i climatologi, i meteorologi e gli appassionati farebbero la firma pur di ritrovare le condizioni climatiche di 20 anni fa!

Dunque tifate anche voi un po’ per pioggia e freddo e non pensate spocchiosamente ed egoisticamente solo al week-end.
Autore : Alessio Grosso