00:00 31 Luglio 2001

Le pagelle: all’estate un bell’8, all’inverno solo la sufficienza.

Grazie alle frequenti nevicate in pianura al nord, l'inverno si è guadagnato la sufficienza. L'estate invece si conferma una stagione più "secchiona" che tradisce raramente le attese.

La stagione estiva non si è affatto conclusa ma il “gennaio” dell’estate, luglio, sta per chiudere i battenti.
Il mese non ha tradito le attese, nonostante i frequenti temporali sulle zone alpine e su molte regioni del nord, dove peraltro questi fenomeni rientrano nella normalità del mese.

Al centro-sud l’estate si è insediata molto prima, come da tradizione. Fin qui dunque niente da eccepire: il periodo più caldo, quello che soffoca anche il nord è in piena azione, puntuale come un orologio svizzero, e dovrebbe insistere statisticamente sino al 10 agosto, per lasciare poi spazio alle prime serie incursioni fresche dal nord Europa, ma non c’è una regola fissa. E’ appena il caso di ricordare che l’anno scorso proprio il periodo di Ferragosto ci regalò la fase estiva più stabile e rovente.

Il luglio del 1982 e quello molto più “cattivo” del 1983 avevano ormai convinto milioni di italiani che fosse proprio quello il mese per andare in vacanza, abbandonando le città “in fiamme”. E così il mese di luglio si è costruito il mito di mese più stabile, mentre agosto veniva riscperto come mese temporalesco e capriccioso.

La frase più comune che girava tra le famiglie era la seguente: “non prenotiamo le vacanze dopo il 15 perchè piove”. Tutti sapevano che il 16 agosto il nord finiva sotto i temporali e la cosa succedeva molto spesso.

Ora le carte si sono mischiate a tal punto che gli italiani hanno deciso di scaglionare le ferie in più periodi; il tempo ha cambiato le abitudini: una “tranche” va in ferie a luglio, una addirittura a giugno, la fetta più grossa si muove dal 4 al 20 agosto, altri si muovono a settembre, ma in ogni caso le città non si svuotano più, è finita l’epoca dei “deserti” urbani.

Chi soffre per il caldo di oggi dovrebbe però ricordare che anche nel 1991, nel 1994 e in molte altre occasioni si sono avute delle belle ondate di caldo, molto più di quanto il freddo riesca a colpire d’inverno.

Se infatti la stagione invernale ha guadagnato la sufficienza grazie alle nevicate sulle zone pianeggianti del nord, si meriterebbe un bel 4 quanto ad irruzioni fredde; il centro-sud ha vissuto un mix costate tra l’autunno e la primavera e ha visto entrare in scena l’inverno solo durante le festività pasquali.

Dal confronto insomma l’estate ne esce in modo costantemente più brillante, anche se ormai gli appassionati della neve hanno già fatto partire il “countdown” in vista della nuova stagione.
Autore : Alessio Grosso