Le grandi assenti: cercasi perturbazioni!
A provocare situazioni siccitose sempre più ricorrenti è il mancato transito di perturbazioni organizzate su gran parte del Paese.
Da quanto non vediamo un’intensa perturbazione stagliarsi ad ovest dell’Italia, estesa dalle Alpi alla Sicilia e determinare un passaggio piovoso importante su molte regioni?
Tanto, troppo, i fronti ormai sono lontani parenti di quelli di alcuni anni fa, quando persino in agosto transitavano perturbazioni di tutto rispetto, tali da mandare in crisi certe estate degli anni 70 ed 80 per lunghi tratti.
Certo, si va a periodi, ad esempio nell’autunno-inverno del 2000-2001 ne transitarono una caterva, così come nella stagione 2008-2009, in certe stagioni fortunate, ma all’improvviso gli anticicloni si rinforzano e di fronte non ne arrivano più o quelli che arrivano non sono in grado di sopperire al deficit precipitativo imperante.
La siccità rientra laddove l’orografia favorisce la convezione e di conseguenza le precipitazioni temporalesche o dove colpiscono le depressioni, ma spesso molte regioni risultano estranee o ai margini di questo tipo di dinamiche.
La primavera attuale ha portato un tempo dinamico che soprattutto al nord è riuscito in qualche modo a tamponare la grave situazione dei mesi scorsi, ma sul resto d’Italia, specie sui versanti tirrenici la situazione non è rosea; è bastato osservare la Sardegna durante il passaggio del giro d’Italia: in questo periodo l’isola solitamente è tutta verde, il secco prematuro che abbiamo notato è consono nel trimestre estivo, non certo in primavera
Come mai mancano questi fronti? Perché manca l’apporto freddo dal nord Atlantico che generi i contrasti atti a formarle e perché soprattutto si è alzato di latitudine e di parecchio il flusso perturbato atlantico che prima viaggiava a latitudini molto più basse. Il trend si invertirà almeno in parte? In questa stagione molto difficilmente, forse in autunno.
Autore : Alessio Grosso