00:00 1 Marzo 2019

La deriva CALDA del clima, dovremo rassegnarci al peggio?

Non più solo mesi, ormai sono le intere annate a risultare costantemente sopra la media termica del periodo.

Certe previsioni catastrofiche di qualche anno fa per fortuna non hanno trovato conferma nei fatti:

-Polo completamente libero da ghiacci nel volgere di breve

-sud Italia ed isole soggette ad un processo di desertificazione irreversibile

-neve scomparsa sotto i 1500m, stazioni sciistiche di montagna destinate al fallimento

Detto questo però non possiamo certo cantare vittoria:

un anticiclone domina quasi costantemente la vita mediterranea e sta provando a sconvolgere il clima europeo

-le temperature risultano quasi costantemente al di sopra delle medie stagionali, sia in estate, che in inverno, che in primavera, che in autunno, insomma praticamente sempre.

-le perturbazioni atlantiche giungono ormai con il contagocce alle nostre latitudini

-gli inverni al settentrione e spesso anche su molte zone delle regioni centrali tirreniche e meno frequentemente anche sul resto d’Italia risultano in gran parte asciutti, pur con qualche eccezione (anche con episodi opposti che hanno determinato un’eccezionale nevosità sulle Alpi)

-le irruzioni di aria fredda da est stanno diventando sempre più rare a causa di una spinta troppo vigorosa delle correnti occidentali. Negli ultimi anni sono risultate praticamente solo due: quella del febbraio 2012 e di fine febbraio 2018.

Quasi ogni anno concorre come anno più caldo dalla fine della Peg (piccola era glaciale)

-In California si registrano siccità ed incendi senza precedenti E potremmo continuare a lungo. E’ grave? Se non aggiungessimo a queste mutate condizioni climatiche l’inquinamento antropico, si tratterebbe semplicemente di adattarsi, il problema è capire dove ci porterà la forzante antropica, anche se sulla sua reale incidenza ci si continuerà a scontrare per altri decenni.

I provvedimenti drastici per la limitazione dei gas serra vanno comunque presi per salvaguardare soprattutto la nostra salute, proprio perché le mutate condizioni climatiche fanno ristagnare l’aria per settimane soprattutto in inverno, favorendo patologie respiratorie e tumorali, facilitando la diffusione di virus e batteri. Le temperature miti aiutano la zanzara a resistere meglio ai mesi invernali, tanto da vederla ormai svolazzare in tutte le stagioni.

Cambieranno ancora in peggio le cose? Si arriverà ad un punto di non ritorno? Diremmo anche NO, nel senso che il clima ha un andamento ciclico ed anche ammesso e concesso che si possa frenare con le nostre attività un’improvvisa glaciazione, non si arriverà mai a stopparla completamente.

Magari nel 2060, invece di vivere mediamente con un grado in più sulla testa, potremmo vivere con mezzo grado in meno se il clima decidesse all’improvviso di cambiare registro, infischiandosene della CO2.

Autore : Alessio Grosso